Nel corso del consiglio comunale del 30 giugno è stata approvata (con 17 voti a favore) la proposta del M5S di stanziare fondi per uno studio di fattibilità finalizzato all’implementazione del reddito energetico, “una proposta energetico ambientale che è insita nel nostro Dna” rimarca il Movimento 5 Stelle Ferrara.
Da non confondere né con il Decreto Rilancio, né con il Super Ecobonus al 110%, che è in attesa di due decreti attuativi, il reddito energetico è una proposta a sé, ideata dal deputato Riccardo Fraccaro, già sperimentata con successo nella regione Puglia – che ha legiferato in merito -, in Sardegna (nella città di Porto Torres) e in altri luoghi della nostra penisola, oltre a essere proposta di legge nella Regione Emilia Romagna.
“A differenza di quanto sostenuto da una consigliera del Pd durante la seduta, non ha bisogno di decreti attuativi e può essere implementato con uno stanziamento da parte della Regione o dell’amministrazione comunale con appositi fondi statali, con i quali famiglie a basso reddito che ne facciano richiesta ottengono gratuitamente la fornitura di pannelli fotovoltaici (inclusi installazione e smaltimento) che comporta un deciso risparmio sulla loro bolletta dell’energia elettrica” spiegano i pentastellati.
L’energia prodotta in eccesso viene ceduta alla Regione che la negozia con il gestore in modo da ottenere in cambio dei fondi che alimentano un fondo rotativo fotovoltaico, mirato all’acquisto di altri pannelli da installare. Insomma, “un circolo virtuoso, a sfondo sociale, che in ultima analisi si inserisce a pieno titolo nel Green New Deal e produce inevitabilmente una riduzione nell’uso dei combustibili fossili, oltre che maggiore autonomia energetica” commenta il M5S.
“Sorprende che l’opposizione di sinistra, fra l’altro in parte con motivazioni errate, in genere sensibile ai temi ambientali, abbia votato contro mentre il pieno sostegno è arrivato dalle forze di maggioranza – osservano i pentastellati -, attente, in questo caso, a valutare una proposta energetico ambientale che può essere applicata in una o più zone specifiche della città, ma non in centro storico, dove i tetti di molti palazzi sono soggetti a vincoli di carattere estetico urbanistico”.
Paternità a parte, “l’importante è che famiglie ferraresi a basso reddito, diventando gratuitamente prosumer (cioè produttori e consumatori allo stesso tempo) possano avere la possibilità di risparmi energetici utilizzando fonti rinnovabili. Ovviamente – conclude il M5S – confidiamo che lo studio di fattibilità avallato dalla maggioranza possa andare a buon fine, nell’interesse della città”.
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