Comacchio
28 Giugno 2020
L'incontro voluto da Legambiente e dai membri dei comitati spontanei è stata l'occasione per ribadire il fermo no all'istallazione degli impianti

Antenne 5G, a Comacchio il sindaco rassicura il Comitato: “Nessuna sperimentazione”

di Redazione | 2 min

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25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

Comacchio. Lo scorso 25 giugno il sindaco di Comacchio Denis Fantinuoli ha ricevuto una delegazione composta dai rappresentanti del circolo Legambiente Delta del Po e da un portavoce dei diversi comitati che si sono costituiti spontaneamente, interessati a recuperare informazioni, conoscere e illustrare la loro preoccupazione per l’avvenuto istallazione su tralicci di nuovi trasmettitori per la telefonia mobile di ultima generazione 5G.

L’incontro si è protratto per un’ora e mezza viste le richieste formulate dai presenti. Il sindaco ha sottolineato che il Comune di Comacchio non è tra i Comuni interessati alla sperimentazione: attualmente sono 7 le antenne che hanno ricevuto l’autorizzazione dall’Arpae a potenziare i trasmettitori sul territorio comacchiese ma per il momento il loro utilizzo non è autorizzato.

Il sindaco ha concordato con i rappresentati della preoccupazione e sottolineato che prima di possibili autorizzazioni verrà chiesta garanzia sulla potenza delle onde elettromagnetiche, che rischiano di comportare un grosso rischio per la salute dei cittadini.

L’incontro è stato l’occasione per i rappresentanti per ribadire l’opposizione all’istallazione per i diversi motivi già accennati. “Mancano studi sulla reazione del corpo umano sottoposto all’inquinamento elettromagnetico, quindi è necessario siano presentati studi indipendenti che garantiscano la salute del cittadino, ma non solo, anche quella degli animali e dell’ambiente circostante” spiegano.

“Abbiamo chiesto di essere costantemente informati e di stabilire un tavolo di confronto per evitare di subire una nuova tecnologia che comunque utilizza onde elettromagnetiche non desiderate e probabilmente nocive”.

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