Jolanda
14 Giugno 2020
La consigliera Dellacecca dà sfogo al crescente malcontento per le richieste non accolte dall'amministrazione del sindaco Pezzolato: "Ci dissociamo"

Consiglio comunale, l’opposizione insoddisfatta abbandona l’aula

di Redazione | 3 min

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Jolanda. Crescono insoddisfazione e malcontento tra i banchi dell’opposizione comunale di Jolanda di Savoia, con la lista civica Voltiamo Pagina – tre consiglieri e la capogruppo Gabriella Dellacecca – che ha abbandonato l’aula nel corso dell’ultimo consiglio comunale, convocato per l’11 giugno in modalità tradizionale, in presenza ma a porte chiuse, non in videoconferenza.

“Malgrado un’ordinanza del sindaco Paolo Pezzolato avesse stabilito il 23 marzo scorso che la partecipazione alle riunioni della Giunta e del Consiglio Comunale, per tutto il periodo di emergenza Covid-19, sarebbero avvenute con modalità telematica, ciò che avviene in altri Comuni non avviene a Jolanda”, fa notare Dellacecca.

Le ragioni, stando all’opposizione, starebbero nel fatto che l’amministrazione non ha a disposizione i mezzi tecnici necessari per dar seguito all’ordinanza. “Tre ore prima del consiglio, il sindaco ci ha avvisato che non sarebbe stato possibile un consiglio in videoconferenza per mancanza dei supporti necessari. A causa di questo disservizio, il revisore dei conti non ha potuto partecipare in videoconferenza al Consiglio, come da noi richiesto e da lei accettato”.

Prima di abbandonare la seduta, l’opposizione è inoltre venuta a conoscenza di una lettera con cui uno studio legale avanza una richiesta risarcitoria a carico del Comune, a seguito di una sentenza civile. “La lettera, ricevuta dal sindaco il 3 marzo, vedeva anche noi tra i destinatari – spiega Dellacecca -, ma non l’abbiamo mai ricevuta. In Consiglio abbiamo cercato immediatamente un confronto sul tema, ma ci è stato impedito dal sindaco, con toni e modi davvero poco adeguati al luogo ed al ruolo di ciascuno di noi: ci è stata tolta la parola e ci è stato detto che se avessimo continuato nell’esposizione di quell’argomento avrebbe sospeso la seduta”.

“Siamo preoccupati delle ricadute che una richiesta risarcitoria potrebbe avere sulle casse dell’ente, già molto appesantite dal ben noto pre-dissesto finanziario. Non poter affrontare l’argomento ci lascia davvero esterrefatti, rivendichiamo il nostro diritto di conoscere atti e documenti dei quali tra l’altro siamo espressamente destinatari al pari dell’amministrazione”.

Ed a proposito di accesso agli atti, “dal 24 ottobre scorso siamo in attesa di poter visionare quelli relativi alle spese legali del Comune, come richiesto. A questa si aggiungono una serie di richieste e proposte non accolte e ignorate, come la richiesta di accesso al protocollo del Comune a mezzo password, o la proposta di istituire un Tavolo sulla ripartenza post Covid e le commissioni consiliari sui principali settori della vita produttiva e sociale del paese, la richiesta di un appuntamento con i servizi sociali per discutere la gestione dell’emergenza e come tutti quegli atti già formalizzati in consiglio comunale, richiesti e ribaditi per iscritto senza alcuna risposta dal Comune”.

“Ci chiediamo – conclude Dellacecca – se davvero per il sindaco Pezzolato un Consiglio a porte chiuse rappresenti il suo ideale di condivisione e rispetto dei cittadini e dei suoi rappresentanti. Pur volendo essere propositivi, ci dissociamo da tutto questo: il Consiglio Comunale è condivisione per il bene del Paese e deve avvenire nel rispetto e nell’educazione per tutti e tra tutti”.

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