Politica
11 Giugno 2020
In seduta comune le commissioni I e II analizzano la situazione post-Covid

Programmazione e unità le parole guida per la cultura e il turismo ferrarese

di Redazione | 3 min

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Debito e fondo di riserva. Dall’Acqua: “Fornasini illegittimo e irrispettoso”

"Il comportamento dell’assessore è illegittimo e irrispettoso del lavoro di tutti i commissari della prima commissione bilancio". Lo dice Maria Dall'Acqua, consigliera del Pd e presidente della prima commissione dopo aver appreso dell'incontro dell'assessore Fornasini con i giornalisti "per una conferenza stampa in merito all'utilizzo dei fondi di riserva del Comune di Ferrara"

di Pietro Perelli

Programmazione e unità sono le due parole chiave che paiono uscire dalla seduta delle commissioni uno e due del comune di Ferrara. Si discute di turismo e cultura dopo l’emergenza coronavirus e sono presenti molti dei principali soggetti interessati. “Un tentativo di mettere al corrente anche i consiglieri della proposte sul tavolo della giunta” dice in conclusione Caterina Ferri (Pd) presidente della prima commissione. Si è trattato di un incontro pacato e propositivo nel quale però non è mancata la polemica con gli assessori di riferimento Fornasini (turismo e bilancio) e Gulinelli (cultura) a difendere l’operato della giunta.

Fornasini in particolare ricorda l’intervento “non banale” da 1,7 milioni di euro di Ferrara Rinasce oltre a spiegare come “da assessore al turismo vorrei spendere moltissimo soldi ma poi da assessore al bilancio devo rimanere con i piedi per terra”. Questo anche a causa del buco a bilancio stimati intorno ai 15 milioni di euro e che “ad oggi gli aiuti del governo coprono il 10% rispetto al nostro ammanco”. “Tutti ci chiedono risorse – ribadisce polemizzando ironicamente –, io sto provando a fabbricare soldi di notte ma se qualcuno mi da indicazioni su come fare è ben accetto”.

Evidentemente le richieste delle associazioni sono anche di natura pecuniaria (ma non solo) ed è altrettanto evidente a tutti la difficoltà che un comune può avere nell’affrontare una crisi come questa. “Quello che ho cercato di dire non era una critica all’amministrazione e mi sembra di averlo ribadito in modo piuttosto forte – spiega Riccardo Cavicchi di Cna –; ho detto che dobbiamo essere uniti, ognuno attraverso i propri canali, per poter portare a casa il più possibile”.

Nei vari passaggi che hanno visto coinvolti rappresentati del mondo culturale e turistico ferrarese sono state individuate svariate problematiche. Alcune di queste non possono che individuare nell’erogazione di fondi la loro risoluzione. Paolo Marcolini, a nome dell’Osservatorio Ferrara Cultura Eventi, fa notare che il settore è “ancora bloccato e necessita di risposte chiare”. “Chiediamo – dice – di vedere la città e il consiglio comunale uniti nella definizione di due aspetti, un sostegno per la ripresa e un aiuto nelle pratiche autorizzative in modo che siano snelle, facili e condivise”.

Nicola Scolamacchia di Confesercenti fa notare la “situazione catastrofica” nella quale si trovano gli hotel “con un mercato completamente fermo e un’occupazione attuale inferiore al 10%”. Rincara la dose Zeno Govoni di Federalberghi, “la situazione è drammatica, abbiamo perso il 91% di fatturato negli ultimi tre mesi. Ci aspettano altri mesi di chiusura e 6 mesi senza alcun tipo di fatturato per le nostre aziende”. Questo ovviamente porta a un “grossissimo problema di liquidità che gli ultimi decreti non hanno risolto”.

Si chiedono quindi aiuti alle “casse delle imprese” come fa Matteo Ludergnani (Confindustria) spiegando che non basta “posticipare tributi per attività che hanno avuto cali di fatturato del 95%”. Riccardo Cavicchi chiede, riallacciandosi agli interventi precedenti, “una programmazione a breve, medio e lungo periodo” oltre a “una campagna promozionale che sia concentrata sulla città”, a semplificare i gli iter burocratici e un investimento che vada oltre il milione e settecentomila euro.

Chiede invece di pensare “al turismo ma anche a chi vive a Ferrara” Alice Bolognesi, presidente di Arci Ferrara. “Per ragionare sulla ripartenza della cultura – spiega – occorre una progettualità complessiva e, fondamentale per costruire il futuro, è non perdere pezzi per strada”. Si riferisce in particolare a quelle piccole realtà meno attrattive dei grandi eventi o delle gradi mostre a livello turistico ma fondamentali per la vita culturale e sociale ferrarese. Chiede quindi di ragionare portando avanti parallelamente percorsi per i cittadini oltre che per la fondamentale ripresa del turismo.

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