Attualità
10 Giugno 2020
Con 26mila ricoveri, l'occupazione dei posti letto è al 96%. Pareggio di bilancio per Azienda Ospedaliera e Ausl 

Congestione a Cona, i tempi di attesa ne risentono

di Elisa Fornasini | 4 min

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“L’ospedale di Cona ha raggiunto il livello massimo possibile di produzione e i tempi di attesa ne risentono”. L’annuncio del direttore generale Tiziano Carradori, in sede di approvazione dei bilanci 2019 delle aziende sanitarie in una movimentata Conferenza Territoriale Sociosanitaria, riguarda i ricoveri ma non rappresenta una novità: “Con 26mila ricoveri ordinari, 12% in più rispetto al 2014, lo sfruttamento dei posti letto è attorno al 96% e quindi siamo in una situazione di media persistente congestione“.

Se per l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara rappresenta “già una sfida mantenere i ricoveri al netto dell’emergenza”, il direttore individua “margini di espansione per l’attività specialistica ambulatoriale che ha raggiunto livello ragguardevoli: 600mila prestazioni l’anno con aumento nell’ultimo quinquennio di 43mila prestazioni (+8%) ma dipende dalla distribuzione di attività sul territorio con possibilità di aumento dei tempi di attesa”.

Il Pronto Soccorso ha raggiunto 93mila accessi nel 2019, con aumento di oltre il 13% negli ultimi 5 anni, “che risente sempre dei tempi di attesa – prosegue Carradori -: l’obiettivo di attesa inferiore alle 6 ore è all’80%, collegato alla carenza di personale e quindi migliorabile in base alla capacità di reclutamento”.

Il livello di produttività dell’attività chirurgica è superiore al livello regionale, con 110 sedute operatorie la settimana e una produzione di 14mila interventi, ma con tempi di attesa allungati per tumori alla tiroide e alla prostata.

Sono i numeri più significativi del bilancio 2019, “concluso con il pieno riconoscimento dell’accreditamento del Sant’Anna e con un perfetto equilibrio economico finanziario, con ricavi aumentati di 8 milioni di euro, pari al 2,5%, e costi contenuti in un aumento dell’1,7% di quasi 5 milioni, di cui 3 milioni per il personale (tra potenziamento organico e rinnovi contrattuali) e 1,6 milioni per servizi sanitari e non (mensa, pulizia). Investiamo sulla nostra risorsa più preziosa, il personale, con una condizione di sostenibilità per il futuro, dimostrato dalla riduzione del 40% del contributo del fondo di equilibrio della Regione, il cui finanziamento è passato da 53 a 30 milioni”.

Il rendiconto passa con il voto favorevole di 14 Comuni, astenuti Bondeno, Copparo, Lagosanto e Ferrara “in quanto subentrato l’anno scorso” precisa il sindaco nonché presidente della Ctss Alan Fabbri. Solo due astenuti – Ferrara e Lagosanto – per l’approvazione del bilancio dell’Azienda Usl, “il primo con sistema unico regionale per la gestione centralizzata e quindi più omogenea” sottolinea con orgoglio il direttore generale Claudio Vagnini.

“Un anno di grosse soddisfazioni – premette Vagnini – per il piano di riordino territoriale, l’accreditamento, il primo accordo con i pediatri di libera scelta, il recupero della spesa farmaceutica (eravamo i più spendaccioni per i farmaci), realizzazione della Casa della Salute di Bondeno (una delle opere più importanti nel triennio) e rapporti proficui con l’Università”.

Il direttore sanitario Nicoletta Natalini parla di “ricoveri in diminuzione, attività specialistica ambulatoriale in aumento così come le attività di laboratorio, calo della degenza media negli ospedali di comunità per via dei lavori all’Osco di Copparo e Comacchio, assistenza a domicilio al di sopra della media regionale, stesso numero di interventi ma più complicati per la guardia medica, buona copertura delle cure palliative per i pazienti oncologici e copertura della vaccinazione ad eccezione della varicella nell’infanzia”.

I tempi di attesa entro 30 giorni per le visite specialistiche sono al 96%, “superiore alla media regionale”, entro 60 giorni per gli esami strumentali al 99%. Il risultato delle prenotazioni al Cup è al 73,76% ma non vengono affrontati i disagi legati all’attuale sospensione.

Il bilancio ha “conseguito l’obiettivo del pareggio economico e chiude il  2019 con un utile di circa 4mila euro, nonostante i minori introiti per la riduzione del superticket coperti da finanziamenti regionali, e l’aumento del costo del personale (+0,85%, 156 milioni totali) per 2704 dipendenti in servizio (+6,5%) con turnover al 99,7%” rendiconta il direttore amministrativo Stefano Carlini.

Entro il 2020 è previsto il completamento dei lavori di adeguamento dell’anello dell’ex Sant’Anna e un’analisi più approfondita sulla mobilità passiva, “in aumento del 7,44% soprattutto a causa dell’incremento per cardiochirurgia al Sant’Orsola che pesa per 2 milioni” è l’ultimo dato fornito dall’Ausl che, per voce del segretario generale della Cgil Cristiano Zagatti, non soddisfa i sindacati.

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