Mesola
9 Giugno 2020

Grido di allarme per la foresta di Mesola

di Redazione | 2 min

Leggi anche

Invecchiare e ammalarsi non dovrebbe far paura

Un sistema pubblico indebolito e salari troppo bassi rischiano di rendere la terza età un lusso per pochi. “...oggi il concetto di previdenza deve ampliarsi. La pensione complementare non serve più a mantenere il livello della pensione, ma a evitare che fasce di...

Balboni e Gino Strada. Rettifica

Nell'articolo "Che palle"... e Ferrara non è contro la guerra pubblicato il 25 novembre viene ripreso un articolo di Estensecom di quattro anni fa riguardante delle dichiarazioni del senatore Alberto Balboni su Gino Strada. Nel nostro articolo datato 2021 (e...

Assessore e assessora: chi ha ragione?

In un recente intervento Marzia Marchi ha stigmatizzato  l'uso del termine "assessore" in luogo di "assessora". Tale uso costituirebbe addirittura un grave errore, compiuto "in spregio della grammatica". A parte le considerazioni di natura politica, rilevo che...

Egregio Direttore,

nei giorni scorsi le cronache locali si sono occupate dei diversi incendi scoppiati nelle pinete e nelle aree boscate del mesolano. Non mi è parso di vedere alcuna notizia relativa alla grande distruzione di verde a causa degli schianti ed ai recenti tagli di alberature all’interno della foresta demaniale Gran bosco della Mesola: una foresta di oltre mille ettari in gestione al corpo dei Carabinieri forestali.

Tutto il legname caduto e anche quello tagliato, è raccolto in grandi mucchi ai margini della foresta, probabilmente pronto per essere macinato da una ditta ravennate, come è capitato anche nel recente passato nelle pinete locali. Il presente grido di allarme, al di là della spoliazione del verde, nel silenzio degli enti e popolazioni locali, è la progressiva desertificazione del territorio a causa degli schianti, tagli abbondanti ed indiscriminati e, da ultimo, gli incendi verosimilmente per mano ignota.

Pensare che fino ad una settantina di anni fa la foresta rappresentava un vanto ed una sicurezza per le popolazioni locali.

Un vanto per la lussureggiante vegetazione, frutto del lavoro e delle cure con criteri forestali da parte della proprietà, la SBTF, che dava reddito a diverse famiglie.

Una sicurezza, in quanto il legname rappresentava la fonte principale di riscaldamento delle case. Inoltre la povera dieta familiare veniva integrata da proteine nobili, frutto di bracconaggio di necessità, da parte di qualche abitante locale più avventato.

Non vorrei che, un pezzettino alla volta, la foresta fosse distrutta completamente; un amico che era con me lamentava che nei suoi ottant’anni, non gli era mai capitato di vedere la foresta nelle condizioni attuali.

La cosa dovrebbe preoccupare un pò tutti, in quanto, al di là del patrimonio boschivo, la foresta rappresenta una testimonianza storica dell’evoluzione del territorio curato dapprima dai frati pomposiani e via via da parte dei vari proprietari che si sono succeduti per tramandare fino a noi un bene unico, frutto di secoli di lavori e di cure.

Lucio Maccapani

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com