Politica
30 Maggio 2020
Una trentina le richieste ancora in attesa di risposta su alcune delle decisioni più controverse: dallo sgombero del campo nomadi all'assegnazione dei buoni pasto

Interpellanze e accessi agli atti senza risposta, il Pd attacca Fabbri: “Ostruzionismo inspiegabile”

di Ruggero Veronese | 2 min

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“Siamo di fronte a un ostruzionismo non giustificabile da parte di Fabbri e della sua maggioranza”: è un Partito Democratico decisamente battagliero quello che giovedì mattina incontra la stampa per parlare pubblicamente di un problema di trasparenza che da mesi crea frizioni in consiglio comunale.

Parliamo del numero particolarmente elevato di interpellanze alla giunta e di richieste di accesso agli atti che da mesi attendono invano una risposta: circa una trentina, alcune delle quali risalgono addirittura all’autunno scorso. E che secondo Ilaria Baraldi, Aldo Modonesi e Francesco Colaiacovo avevano per oggetto proprio “le operazioni e le decisioni meno chiare messe in campo da questa amministrazione”, come lo sgombero del campo nomadi, l’assegnazione del canile comunale o le modalità e i criteri per richiedere i buoni spesa durante l’emergenza Covid. E non mancano le critiche anche al presidente del consiglio comunale Lorenzo Poltronieri, che secondo Modonesi “non sta interpretando il proprio ruolo di garanzia e trasparenza nell’ente pubblico”.

Il caso inizia proprio dalla ‘demolizione-show’ del campo nomadi, il 3 ottobre scorso. “Le nostre interpellanze sulla regolarità dell’operazione sono rimaste senza risposta e per questo motivo in febbraio abbiamo scritto al prefetto, che ha mandato una nota al Comune per sollecitare una risposta, ma siamo ancora in attesa degli atti. Purtroppo non possiamo fare molto oltre a sollecitare il prefetto, se non parlarne pubblicamente alla cittadinanza”.

Malgrado nelle interpellanze comunali sia spesso presente la richiesta di una “risposta scritta entro 30 giorni”, questa tempistica non vincola infatti in alcun modo il Comune. “Non c’è una vera norma che obbliga la maggioranza a rispondere – spiega Colaiacovo -, anche se una mancanza di trasparenza di questo tipo dovrebbe avere conseguenze nell’opinione pubblica. Diverso è il discorso per le richieste di accesso agli atti, visto che il Tar e il Consiglio di Stato hanno già emesso sentenze per garantirle a tutti i consiglieri comunali”.

“La trasparenza tanto sbandierata da questa amministrazione – afferma Modonesi – si trasforma in opacità quando si vanno a toccare alcuni temi, e in particolare riguardo al vicesindaco Lodi, su cui si concentra la metà delle richieste e interpellanze ancora senza risposta”. Tra i temi anche l’assunzione di un portavoce per il vicesindaco, “a bilancio per 64mila euro mentre ci dicono che mancano i soldi per assumere gli agenti della polizia municipale”, o lo svolgimento del “concerto itinerante” concluso con una festa in un parco pubblico il 4 maggio, durante l’emergenza Covid. “Se Fabbri e la sua maggioranza sono convinti di non aver fatto nulla di sbagliato – afferma Modonesi – mi chiedo perché non rispondono a chi ne chiede un riscontro”.

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