Attualità
26 Maggio 2020
Il piano dell'Amministrazione comunale per regolamentare le serate di divertimento. Fabbri: “Vogliamo garantire a tutti la possibilità di stare insieme e divertirsi e ai locali di ripartire al meglio”

Aree pedonali, distese allargate, vigilantes privati: la ‘Movida sicura’ di Ferrara

di Redazione | 5 min

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La movida in piazza Verdi (foto di archivio)

Come quelle della polizia, anche quella dell’Amministrazione comunale ha un nome: operazione “Movida Sicura”. Sarà fatta di aree pedonalizzate, distese ampliate, ma anche di vigilanza privata, prenotazioni, varchi per consentire l’accesso a numero chiuso.

“Vogliamo garantire a tutti la possibilità di stare insieme e divertirsi, ai locali di ripartire al meglio e alla città di riprendere a vivere – afferma il sindaco Alan Fabbri -. Ma dobbiamo essere prudenti perché ancora non sappiamo quale sarà l’evoluzione del contagio. Per questo, insieme a tutta la giunta abbiamo avviato una operazione di riorganizzazione complessiva degli spazi dedicati alla movida e del loro utilizzo”.

Il piano presentato fa Fabbri “comprende la pedonalizzazione di alcune aree, l’ampliamento degli spazi dedicati alle distese, l’utilizzo da parte degli esercenti della vigilanza privata e il controllo degli accessi alle zone del divertimento, attraverso il metodo delle prenotazioni dei tavoli ed eventualmente del numero chiuso”. Non è chiaro, al momento, se l’accesso con queste modalità renda completamente inaccessibili le vie della movida a chi semplicemente si trova a dover/voler passare per esse.

Fabbri, dopo numerose lamentele, specifica in serata su Facebook che la prenotazione del tavolo non sarà obbligatoria, ma subito dopo dice che la stessa prenotazione “servirà ai vigilantes all’ingresso della zona pedonalizzata per verificare che l’accesso sia finalizzato ad una consumazione nelle aree adibite a dehor”.

Il sindaco ricorda di aver anticipato il decreto Rilancio già da inizio maggio quando “abbiamo azzerato la tassa di occupazione di suolo pubblico” e “ora con l’ampliamento delle distese e le nuove indicazioni daremo la possibilità a tutti i locali di sistemare i tavoli in modo distanziato e di gestire al meglio le prenotazioni (dei tavoli, per chi li ha, ndr) evitando che i luoghi del divertimento diventino luoghi a rischio contagio”.

“Come avevamo annunciato è pronta l’ordinanza che verrà firmata entro il fine settimana e che permette la pedonalizzazione della zona a più alta densità di frequentazione da parte dei giovani, così come sono pronti a partire i controlli da parte della Polizia locale in collaborazione con tutte le forze dell’ordine – spiega Nicola Lodi, assessore alla Sicurezza -. Durante l’incontro che si è tenuto, oggi (lunedì, ndr), con le associazioni dei commercianti è stato trovato un accordo che verrà formalizzato nelle prossime ore. Tutti i locali applicheranno un comportamento uniforme che prevede la prenotazione obbligatoria di un tavolo e questo servirà ai vigilantes all’ingresso della zona pedonalizzata per verificare che l’accesso sia finalizzato ad una consumazione nelle aree adibite a dehor”.

Quello che il provvedimento vuole evitare è che nelle zone intorno ai locali si formino assembramenti: “La chiusura riguarderà la parte più centrale di via Carlo Mayr, via San Romano e piazza Verdi, dove ipotizziamo di disporre una serie di tavolini e varrà per tre sere a settimana: il mercoledì, il venerdì e il sabato – spiega ancora il vicesindaco -. Siamo in attesa che tutti i locali contribuiscano a dare il via ad un servizio di vigilanza privata, con addetti che contingentino gli ingressi e verifichino le presenze”. A questi controlli “si aggiungeranno quelli delle forze dell’ordine, che saranno messi in atto anche dopo l’ora di chiusura dei locali, per evitare che piazza Verdi torni ad essere un luogo di aggregazione notturna incontrollato, che a questo punto potrebbe risultare anche a rischio in termini di potenziale ripresa del contagio”.

Sono 144 le domande per ampliamento di distese arrivate all’Ufficio Commercio del Comune da parte dei pubblici esercizi della città, che si stanno organizzando per dare un servizio ai consumatori in linea con le indicazioni dell’emergenza Covid-19. Il termine ultimo per la richiesta (che andava inviata con una semplice comunicazione telematica al servizio comunale competente da parte di gestori di bar, pub e ristoranti o attività artigianali di produzione alimentare) era la giornata dello scorso sabato 23 maggio e già da lunedì il Servizio Viabilità ha espresso 30 pareri favorevoli con indicazioni di condizioni e un parere contrario.

A fare il punto sulla situazione è l’assessore al Commercio e al Bilancio Matteo Fornasini: “Abbiamo fatto bene – sottolinea – ad anticipare con un orientamento di Giunta la decisione di rendere gratuita l’occupazione del suolo pubblico, sulla quale si è poi allineata anche l’indicazione del Governo. Il Comune di Ferrara ha scelto di fare comunque di più, perché a livello governativo la gratuità è prevista dall’1 maggio al 31 ottobre, mentre a Ferrara gli esercenti non avranno spese di occupazione del suolo pubblico per tutto l’anno, fino al 31 dicembre”. Si tratta di “un impegno economico – sottolinea Fornasini – che grava sul bilancio, ma che riteniamo necessario per fare tutto quanto possibile per aiutare i nostri commercianti. Le domande richiedono un esame competente in particolare per verificare la sicurezza stradale, il rispetto del passaggio dei mezzi di soccorso e la tutela dei portatori di handicap”.

Anche l’assessore alle Attività produttive Angela Travagli fa notare che “l’obiettivo che ci siamo posti è quello di accelerare il più possibile, dando quindi il via libera prima di tutto a quelle distese che non impattano sulla mobilità e si trovano in aree già pedonalizzate. La maggior parte dei gestori di pubblici esercizi che hanno fatto la richiesta – spiega ancora Travagli – era già titolare di concessione, ma in questo modo ha colto l’opportunità di poter usufruire dell’ampliamento che l’Amministrazione comunale vuole garantire ogniqualvolta ciò sia possibile”.

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