Economia e Lavoro
23 Maggio 2020
Il decreto ‘Rilancio’ proroga l'amministrazione straordinaria per altri 6 mesi e anche la cassa integrazione

Ossigeno per i lavoratori di Mercatone Uno

di Redazione | 2 min

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Ancora 6 mesi di ossigeno per i dipendenti di Mercatone Uno: il decreto ‘Rilancio’ prevede infatti la proroga dell’amministrazione straordinaria – per quelle in scadenza dopo il 23 febbraio – e anche della cassa integrazione.

Per il caso di Mercatone Uno, il mandato dei commissari è in scadenza il 23 maggio, compresa la Cigs. Risultava quindi necessario un supporto giuridico a garanzia della continuità reddituale a tutti i lavoratori e alle lavoratrici e nel contempo, per i commissari, poter continuare a ricercare le prospettive per il futuro degli stessi. L’emergenza sanitaria che ha coinvolto il nostro Paese ha avuto ricadute anche sulle trattative in corso nei mesi scorsi con gli investitori che avevano mostrato interesse e che sono state sospese.

“Ad oggi un solo investitore è rimasto in campo, la società Rica Gest Sr ,con la quale in questi giorni si è raggiunto l’accordo sindacale di passaggio dei 155 lavoratori di 5 punti vendita sul territorio nazionale compreso il punto vendita di San Giuseppe di Comacchio che conta 28 lavoratori – spiega la Filcams-Cgil di Ferrara -. È una prima risposta concreta di rioccupazione che è stata possibile in quanto la manifestazione offerta da parte della società di acquisto vincolante ed irrevocabile, è stata fatta prima della pandemia”.

Ci sono però anche note negative: “Permane l’assenza di risposta da parte dell’Inp per le lavoratrici e i lavoratori che devono ancora ricevere l’integrazione del trattamento di Cigs, stabilita dal decreto Milleproroghe prima dell’emergenza sanitaria, pur essendo già state stanziate le risorse da parte del governo – spiega ancora il sindacato -. A tutt’oggi l’Inps non ha ancora individuato le procedure che devono essere adottate, tanto meno ha dato risposte. È vero che l’emergenza sanitaria e gli impatti conseguenti sui settori economici hanno determinato ulteriori problemi da fronteggiare, ma il Milleproroghe è stato approvato alla fine dello scorso anno ben prima dell’emergenza in corso. È tempo di avere risposte immediate e concrete”.

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