Convocare il tavolo di confronto tra Comune e Università di Ferrara per individuare soluzioni ai problemi degli studenti in questa fase di emergenza. Lo propone la consigliera comunale del Pd Ilaria Baraldi tramite una interpellanza rivolta al sindaco Alan Fabbri e all’assessore ai Rapporti con l’Università Alessandro Balboni che ha “annunciato il tavolo di confronto permanente ma a quanto pare non ha alcuna intenzione di farlo funzionare, se in un momento di tale emergenza, in cui mai come ora servirebbe collaborare per individuare soluzioni appropriate, non si perita di convocarlo”.
La richiesta è duplice: “Sollecitare la convocazione (in tempi brevi e con le modalità che consentano di garantire la sicurezza di tutti) del tavolo così come previsto e approvato dal Consiglio Comunale, ossia nella sua composizione più estesa, che ricomprende ovviamente le rappresentanze degli studenti allo scopo di conoscere direttamente le loro esigenze e le loro proposte” e “conoscere quali siano le intenzioni di questa amministrazione in merito agli aiuti, anche di carattere economico, alle studentesse e agli studenti in difficoltà economiche, con riferimento in particolare alle esigenze abitative, in situazione di emergenza e sul lungo periodo”.
Anche perché, secondo Baraldi, “il contributo comunale annunciato di 36.518 euro a favore degli studenti fuori sede per il pagamento dei canoni di locazione è inadeguato a coprire il fabbisogno creatosi a causa della emergenza”, oltre al fatto che “non tutti gli studenti fuori sede hanno potuto fare rientro presso le città di origine, per ragioni di carattere personale o per motivi di studio”.
“A seguito del Covid-19 ,oltissimi nuclei familiari hanno subito una netta contrazione della propria capacità reddituale, con la conseguenza che per molte famiglie è stato più difficile se non impossibile sostenere o contribuire come in precedenza alle spese di locazione e mantenimento degli studenti fuori sede – prosegue la dem -. E a tutti coloro che si mantengono autonomamente agli studi o contribuiscono all’aiuto della propria famiglia è stata preclusa l’autonomia, venendo meno quasi tutte le possibili fonti di reddito da lavoro dipendente, in particolare quelli caratteristici di chi si mantiene agli studi”.
Considerando che “i sindacati studenteschi lamentano pubblicamente una assenza totale di coinvolgimento da parte dell’Amministrazione sulle tematiche inerenti il diritto allo studio, ad alloggi a prezzi adeguati, ai trasporti, alla vita delle studentesse e degli studenti a Ferrara e alla loro integrazione”, la consigliera Pd chiede la convocazione del tavolo alla presenza della rappresentanza studentesca, “poiché Ferrara non può definirsi città universitaria se le politiche attive non vengono decise tramite l’apporto fondamentale delle studentesse e degli studenti e tenendo conto delle loro istanze, essendo – dentro la città tutta – i destinatari di quelle politiche”.
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