Lettere al Direttore
22 Maggio 2020

Ballo in maschera

di Redazione | 3 min

Gentile Direttore,

Le chiedo la disponibilità di ospitare sul Suo giornale alcune osservazioni in merito alle fluttuanti norme che ci vengono imposte per vivere, con corretto senso civico, la nostra città.

Penso che siamo tutti d’accordo che sia intempestivo, se non folle, pensare a un ritorno alla cosiddetta normalità. Abbiamo trascorso quasi tre mesi in balia di paure e incertezze, maldestramente orchestrate da chi avrebbe dovuto guidarci con mano sicura e continuiamo a vivere la tanto auspicata “fase 2” con altrettanto sconcerto.

Si è parlato molto di come questa situazione ci avrebbe definitivamente cambiati, trasformandoci in perfetti cittadini, consci dell’importanza dello stare insieme secondo principi di condivisa solidarietà.

Questa convinzione veniva rimarcata dai peana rivolti dal Governo e da tutti i protagonisti della politica al popolo italiano, sottolineando il suo grande senso di maturità e responsabilità.

Confesso che il mio pensiero è sempre andato in direzione opposta, forse a causa delle esibizioni di facciata (o meglio dire “di balcone”) di cui erano farcite le nostre serate televisive e della retorica ravvisabile in ogni commento dei mass media.

Quanto successo in questi giorni di riconquistata libertà premia purtroppo questa mia visione negativa.

Il popolo italiano, compreso quello ferrarese, ha fatto capire che, appena allentate le briglie, l’ignoranza e il mancato rispetto dell’altro tornavano a essere sovrani, almeno per un non trascurabile numero di persone.

D’altra parte non ci voleva molto a presagirlo e mi meraviglio che i nostri amministratori nazionali e locali siano stati presi alla sprovvista. Mi permetto quindi di appellarmi a chi ha il compito di dettare le nostre regole di comportamento, perché dimostri che, se è difficile pretendere un mutamento radicale, in positivo, della cittadinanza, è lecito invece aspettarsi che chi governa operi con equilibrio e lungimiranza.

Dopo avere osannato pubblicamente e con sospetto opportunismo il senso civico della popolazione e avere poi scoperto, con stupore, che per molti nulla purtroppo è cambiato a livello di sensibilità sociale, mi sarei aspettato che venisse accentuato il rigore nei confronti di chi sgarra, permettendo ai meritevoli di vivere, pur con tutto il necessario giudizio, la libertà di movimento finalmente restituita.

Spero pertanto che invece di colpire tutti per colpa di qualcuno, regola da sempre alla base delle nostre leggi, si abbia il coraggio, senza enfasi inutili e stonate di promuovere il cittadino a essere pensante e responsabile, attribuendo a lui il compito di rispettare le poche regole di buon senso che continuano a costituire le uniche certezze di questo periodo surreale.

Respiriamo finalmente in libertà all’aria aperta, senza inutili e ridicoli camuffamenti, pretendendo che ciascuno mantenga la necessaria distanza di sicurezza e che i contravventori non pensanti vengano sanzionati adeguatamente!

Quanto è successo nei giorni scorsi in Piazza Ariostea e in altri luoghi della città, oltre che in quasi tutto il resto d’Italia, dimostra solo che l’umanità sarà sempre divisa fra individui intelligenti e imbecilli.

Non potendoli riconoscere dalla faccia, cerchiamo per lo meno di distinguere i diversi comportamenti, rispettando i sacrosanti diritti dei primi e punendo severamente solo la stupida arroganza degli altri.

Confido, a questo punto, rischiando la delusione, nell’intelligenza dei nostri governanti.

Notaio Alessandro Mistri

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