Cronaca
21 Maggio 2020
Mercoledì mattina riunito il tavolo di coordinamento in prefettura. Tra il 4 e il 17 maggio sanzioni per l'1% dei controllati

La ‘Fase 2’ della sicurezza: attenzione agli assembramenti e al ritorno della criminalità ordinaria

di Redazione | 3 min

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Evitare la formazione di assembramenti e arginare la probabile ripresa anche della delinquenza comune. Sono le due linee sulle quali si muoveranno i controlli di sicurezza nella ‘Fase-2’ a Ferrara e provincia.

Le direttive sono state analizzate mercoledì mattina nella riunione tecnica di coordinamento convocata dal prefetto Michele Campanaro a palazzo Giulio d’Este. Oltre al ‘padrone di casa’ erano presenti il questore Cesare Capocasa, il comandante provinciale dei Carabinieri Gabriele Stifanelli e il comandante provinciale della Guardia di finanza Cosimo D’Elia.

Attenzione agli assembramenti. In apertura dei lavori, il prefetto ha evidenziato il pericolo che il progressivo ritorno a un quadro di relativa normalità possa favorire un troppo repentino e pericoloso abbassamento del livello di attenzione da parte di ognuno verso il rispetto delle misure di prevenzione. “Con le ripartenze del 18 maggio, che vanno nella direzione di una graduale ‘normalizzazione’ – sottolinea Campanaro – saranno immediatamente rimodulate in tutta la provincia le attività di controllo del territorio da parte di forze di polizia e polizie locali, mirando, anzitutto, a contenere irresponsabili situazioni di assembramento in luoghi pubblici ed aperti al pubblico, di cui, purtroppo, in questi ultimi giorni si sono registrati negativi esempi nel capoluogo, come pure in altri centri della provincia”.

“È concreto e reale il rischio di un ritorno indietro, in relazione al monitoraggio quotidiano dell’andamento della situazione epidemiologica da parte dell’autorità sanitaria – ammonisce il prefetto -. Mi appello, quindi, a quel senso di profonda responsabilità che ha accompagnato sinora i nostri comportamenti, perché venga assolutamente evitata ogni forma di assembramento in luoghi pubblici e aperti al pubblico e siano diligentemente rispettate sempre le distanze di sicurezza interpersonale”.

Fase 2 anche per la criminalità ordinaria. Al contempo, la fine del periodo di lockdown può segnare anche la ricomparsa di forme di delittuosità comune e di criminalità diffusa, che in piena emergenza pandemica hanno subito una netta flessione. In questo senso, il prefetto ha invitato i vertici territoriali delle forze di polizia a intensificare mirati servizi di prevenzione e contrasto, disponendo l’immediata costituzione di un tavolo tecnico in questura, con il coinvolgimento anche dei corpi di polizia locale, per una rimodulazione dei servizi di controllo del territorio.

“Ho invitato il questore – rimarca Campanaro – a convocare a stretto giro un tavolo tecnico, che dovrà tener conto delle due diverse priorità operative, antiassembramento e contrasto alla criminalità diffusa, come indicate nell’ultima direttiva ai prefetti del ministro dell’Interno della serata di ieri (martedì, ndr). In questa direzione, questa mattina ho già indirizzato a sindaci e vertici territoriali delle forze di polizia una mia nota contenente prime linee d’indirizzo attuative”.

Il bilancio delle prime settimane di ‘Fase 2’. In chiusura di riunione, il prefetto ha tracciato il bilancio consuntivo dell’attività di controllo nelle prime due settimane della ‘Fase 2’: tra il 4 e il 17 maggio, sono state 10.135 le persone complessivamente controllate (6.486 da parte di forze dell’ordine e 3.649 da parte delle polizia locali) e 105 le violazioni complessivamente accertate, pari all’1% del totale dei controlli.

Gli esercizi commerciali controllati sono stati 7.068 e per uno di essi è stata applicata la sanzione amministrativa pecuniaria, insieme con quella accessoria della chiusura temporanea, come previsto dall’art. 4 del decreto-legge n.19/2020.

Controlli nei luoghi di lavoro. L’attività ispettiva sviluppata, nello stesso periodo, dalle squadre miste formate da personale dell’Ispettorato territoriale del lavoro, dell’Unità operativa prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro dell’Azienda Usl, Vigili del Fuoco e Carabinieri per la tutela del lavoro, ha riguardato complessivamente 83 attività produttive operanti nei settori della grande distribuzione, del commercio all’ingrosso, del metalmeccanico, del chimico, dell’agricoltura e dell’edilizia, senza riscontrare, al momento, inosservanze ai protocolli di sicurezza sottoscritti fra Governo e parti sociali.

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