Mazza: ”Orgoglioso di essere qua”
In rete anche Gaetani e Carbonaro, ma in generale prestazione maiuscola di tutta la truppa di Di Benedetto
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Arriva la terza vittoria consecutiva (quarta se si conta la coppa) per l'Ars et Labor che batte in casa il Futball Cava Ronco e raggiunge la testa della classifica a pari punti con la Fratta Terme. Il risultato finale è 3 a 1 per i biancazzurri
Condannato per violenza sessuale aggravata dopo dieci anni. È il verdetto a cui ieri (mercoledì 8 ottobre) pomeriggio è giunto il collegio del tribunale di Ferrara - presidente Piera Tassoni con a latere i giudici Sandra Lepore e Giuseppe Palasciano - nei confronti di un 33enne di nazionalità nigeriana, a cui sono stati inflitti quattro anni di pena in primo grado
I manifestanti hanno rivolto un attacco frontale all'amministrazione comunale e anche al Partito Democratico locale. Nel mirino, il patrocinio concesso dal Comune all'incontro di "commemorazione del 7 ottobre" organizzato dall'associazione Italia Israele Scaligero Estense
Si allarga l'inchiesta per la tragica fine del 43enne ferrarese Davide Benetti, il professore di sostegno morto - lo scorso 18 dicembre - dopo il crollo improvviso del balcone di Villa Rivani Farolfi a Ro, durante una gita scolastica
(foto di Alessandro Castaldi)
di Davide Soattin
Tra una seduta di allenamento individuale e l’altra sui campi di via Copparo, in attesa di conoscere nuovi e fondamentali risvolti per il futuro del calcio italiano, Gigi Di Biagio è tornato a parlare di calcio ai taccuini de La Gazzetta dello Sport, soffermandosi sia sul modo in cui la Spal sta attraversando questo momento di convivenza con il Coronavirus che su quello che sarà il suo futuro in biancazzurro.
A partire dalle recenti dichiarazioni di Simone Colombarini e Walter Mattioli, che nell’ultima conferenza stampa, hanno difatti lasciato intendere di volergli prolungare il contratto in scadenza già a fine stagione, anche nel caso in cui il campionato dovesse concludersi con una passo indietro e la retrocessione in Serie B: “Ferrara – ha raccontato il tecnico – è un ambiente ideale per lavorare. C’è un’organizzazione interna che è da alta Serie A. Mi hanno fatto molto piacere le parole del proprietario ma ora preferisco arrivare a giugno e poi discuterne. Sarei contento di rimanere a prescindere dalla categoria”.
Del resto, dal suo arrivo al posto di Leonardo Semplici, l’ex commissario tecnico dell’Under 21 è riuscito a dare in parte nuova linfa al gruppo, sia sotto l’aspetto tattico che sotto quello dell’atteggiamento in campo, a tal punto da guadagnarsi la fiducia di tutta la dirigenza estense: “Intanto abbiamo cambiato modulo, io sono per il 4-3-3 con variazioni, dietro comunque voglio quattro difensori perché quello che conta è l’equilibrio. E anche l’atteggiamento è più aggressivo. I gol arriveranno e penso avremo bisogno che Petagna tocchi quota venti. Mi sembra assurdo essere penultimi. Con Lecce e Juve abbiamo perso immeritatamente. C’è potenziale e materiale per fare un bel lavoro”.
La speranza – superfluo stare a ribadirlo – è quella di centrare una miracolosa salvezza sulla panchina biancazzurra, obbiettivo in cui crede fortemente l’allenatore romano: “Non faccio tabelle: dovremo cercare il risultato sempre. Saranno importanti gli incroci con le genovesi. I punti necessari possono essere 15-18-20, dipende come si incastrano rispetto alle avversarie. Su quali rivali ci sarà da fare la corsa per tagliare il traguardo? Tutte quelle che ci stanno davanti. Almeno quattro le teniamo nel mirino. Non mi basta arrivare quart’ultimo e vorrei salire più su”.
Un’ambizione che non guasta mai, soprattutto se serve per stimolare e tenere sull’attenti tutto l’ambiente spallino, in un momento in cui la grande maggioranza degli addetti ai lavori danno la Spal già per spacciata in B: “Oggi per tutti le percentuali di salvezza sono decisamente basse, ma nella mia testa sono molto più alte. Io sono ottimista per natura. E poi ho uno slogan da lanciare a squadra e città: che si giochi o non si giochi, la Spal deve rimanere in A. Sento la squadra più mia di quanto si possa pensare e ho accettato questa sfida perché è molto suggestiva, consapevole delle difficoltà. Ma sono convinto che ce la faremo”.
Prima però c’è da attendere il semaforo verde per la ripartenza del campionato, che al momento non sembra essere cosa affatto scontata: “I dubbi ci sono, io come tanti ho paura. Negli occhi mi sono rimaste le immagini di Milano e Brescia: ho giocato dieci anni in Lombardia, conosco tante persone in quelle città e temevo per loro. Ma dobbiamo provare a tornare in campo, sarebbe un segnale per tutto il Paese, un atto di responsabilità. Ci aspetta un periodo in cui dovremo adeguarci all’emergenza che non potrà mai essere la normalità. Quella la riavremo quando i tifosi torneranno negli stadi”.
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