Copparo
26 Aprile 2020
Lo sdegno dei dem per un post su Facebook di Grandi in occasione della festa della Liberazione, poi arrivano le scuse: “Ho commesso un grave errore”

“Si suona l’inno, non quella merda di Bella ciao”. Ira del Pd contro il consigliere della Lega che poi si scusa

di Redazione | 2 min

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Copparo. Un post del consigliere comunale della Lega Alessandro Grandi sul 25 aprile e sulla canzone “Bella ciao” – definita una “merda” – scatena la reazione sdegnata del Partito democratico.

“Ricordo a tutti che oggi è festa nazionale, quindi si suona l’inno di Mameli, non quella merda di bella ciao. È una festa di tutti non dei compagni… Viva l’Italia”, recita il post di Grandi, poi rimosso.

“Anche il giorno del 25 aprile ci tocca leggere frasi volgari da parte di un esponente della Lega di Copparo – affermano i dem -. Nello specifico trattasi di un consigliere comunale che, in quanto tale, dovrebbe misurare le sue parole in rapporto all’incarico istituzionale che ricopre e dimostrare, anche e soprattutto quale componente di maggioranza, di avere rispetto dei tanti cittadini che in questo momento stanno celebrando una ricorrenza nazionale, di tutti gli italiani. Dietro a questa frase si nasconde tutta l’ipocrisia della Lega. D’altronde avevamo capito che dietro il volto istituzionale ‘di facciata’’, si ripropone una visione tesa a screditare chi, anche attraverso Bella Ciao, promuove e testimonia i valori del 25 aprile. Ci auguriamo che il sindaco di Copparo non renda vana la cerimonia di questa mattina e chieda al suo consigliere di scusarsi”.

“Bella ciao, canto popolare fatto proprio dalla resistenza, rappresenta la libertà ritrovata – ricorda il Pd copparese -. Quella stessa libertà che permette a persone come il consigliere di dire anche delle autentiche cafonate come questa”.

Grandi, dal canto suo, nel pomeriggio non ha esitato a chiedere perdono: “Ho commesso un grave errore e me ne scuso – afferma in un breve comunicato -. Ho espresso in maniera totalmente inqualificabile il concetto di un 25 aprile che deve essere di tutti gli italiani e non di una sola parte politica. Chiedo scusa per parole offensive utilizzate, che riconosco inappropriate non solo per un consigliere comunale, ma in assoluto. E chiedo scusa per aver turbato il clima di unità e di coesione che deve esprimere questa festa nazionale, in particolare nelle circostanze che stiamo affrontando.
Assicuro che non accadranno altri episodi simili”.

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