La provincia di Ferrara perde nove posizioni nella classifica della Qualità della vita 2025. È quanto emerge dall'indagine, giunta alla 27esima edizione, di ItaliaOggi-Ital Communications, in collaborazione con l'Università La Sapienza di Roma
Il Dipartimento di Neuroscienze delle Aziende Sanitarie ferraresi (diretto da Andrea Saletti), attraverso l’Unità Operativa di Neurologia Provinciale, diretta da Daniela Gragnaniello, ha aperto le porte alla pratica della Pet Therapy
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il 25 novembre, l’Università di Ferrara conferma il proprio impegno nel contrasto a ogni forma di violenza e discriminazione di genere. Attraverso sette appuntamenti, aperti alla comunità accademica e alla cittadinanza, l’Ateneo propone momenti di confronto e riflessione collettiva
La scrittrice e giornalista Daria Bignardi ha presentato il suo nuovo libro dal titolo “Nostra solitudine”, edito Mondadori, in una gremita sala dell’Oratorio San Crispino della libreria Libraccio
La tragedia di Gaza non è finita. È questa la frase che rimbalza più spesso, quasi come un monito, tra le pareti di Spazio Grisù, dove venerdì sera il pubblico si è raccolto per una serata che ha il sapore dell'urgenza. A organizzare l'incontro è Sanitari per Gaza - Ferrara, che ha voluto portare in città la voce di chi quella tragedia l'ha attraversata in prima persona: il medico rianimatore Filippo Pelagatti
Per ricordare chi si è sacrificato per noi. Da “Lettere di condannati a morte della Resistenza Italiana”
Questa è l’ultima lettera alla fidanzata di Bruno Frattaion (Attilio), studente di 19 anni nato a San Daniele del Friuli (Udine) il 13 ottobre 1925, partigiano del Bagaglio ne Pisacane “Silvio Pellico”, fucilato pochi giorni prima della Liberazione in Friuli.
In seguito ad una delazione, viene catturato dalle SS italiane. Tradotto nelle carceri di Udine, più volte torturato, condannato a morte il 22 gennaio 1945. Fucilato l’1 febbraio 1945 nei pressi del cimitero di Tarcento (Udine), con altri sette: Adriano Carlon, Angelo Lipponi, Cesare Longo, Elio Marcuz, Giannino Putto, Calogero Zaffuto e Piero Zanier.
31 gennaio 1945
Edda,
voglio scriverti queste mie ultime, e poche righe. Edda, purtroppo sono le ultime si, il destino vuole così, spero ti giungano di conforto in tanta triste sventura.
Edda, mi hanno condannato alla morte, mi uccidono; però uccidono il mio corpo non l’idea che c’è in me. Muoio, muoio senza alcun rimpianto, anzi sono orgoglioso di sacrificare la mia vita per una causa, per una giusta causa e spero che il mio sacrificio non sia vano, anzi sia di aiuto nella grande lotta. Di quella causa che fino a oggi ho servito senza nulla chiedere e sempre sperando che un giorno ogni sacrificio abbia il suo ricompenso. Per me la migliore ricompensa era quella di vedere fiorire l’idea che purtroppo per poco ho servito, ma sempre fedelmente.
Edda il destino ci separa, il destino uccide il nostro amore quell’amore che io nutrivo per te e che aspettava quel giorno che ci faceva felici per sempre. Edda, abbi sempre un ricordo di chi ti ha sempre sinceramente amato. Addio a tutti.
Addio Edda
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