Attualità
25 Aprile 2020

Liberazione, per ricordare chi si è sacrificato per noi

di Maurizio Musacchi | 2 min

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"I laureati Unife vantano risultati occupazionali superiori alla media italiana. A cinque anni dal conseguimento del titolo, l’occupazione dei laureati magistrali Unife raggiunge il 93%". A ricordarlo è il direttore generale dell'Università di Ferrara Marco Pisano ricordando come l'ateneo sia tra i protagonisti di Wow – Work on Work

Abusi e maltrattamenti su minori. A Cona un convegno per conoscerne i segni

Le Aziende Sanitarie ferraresi, in collaborazione con l'Università degli Studi di Ferrara, hanno organizzato per sabato 25 ottobre (presso il nuovo polo didattico dell'ospedale di Cona) un importante evento formativo dedicato alla tutela dei minori, dal titolo "Facing abuse. Saper riconoscere i segnali di maltrattamento fisico e abuso sessuale nell’infanzia"

Il lavoro al centro. Torna Work on Work a Ferrara Expo

Oltre 100 partecipazioni di imprese, agenzie e pubbliche amministrazioni, cinque aree tematiche, migliaia di studenti attesi: sono i numeri della seconda edizione di ‘Work on Work’, la Fiera nazionale di servizio al mondo del Lavoro, che si terrà il 19 e 20 novembre a Ferrara, presso il Quartiere Fieristico

Per ricordare chi si è sacrificato per noi. Da “Lettere di condannati a morte della Resistenza Italiana”

Questa è l’ultima lettera alla fidanzata di Bruno Frattaion (Attilio), studente di 19 anni nato a San Daniele del Friuli (Udine) il 13 ottobre 1925, partigiano del Bagaglio ne Pisacane “Silvio Pellico”, fucilato pochi giorni prima della Liberazione in Friuli.

In seguito ad una delazione, viene catturato dalle SS italiane. Tradotto nelle carceri di Udine, più volte torturato, condannato a morte il 22 gennaio 1945. Fucilato l’1 febbraio 1945 nei pressi del cimitero di Tarcento (Udine), con altri sette: Adriano Carlon, Angelo Lipponi, Cesare Longo, Elio Marcuz, Giannino Putto, Calogero Zaffuto e Piero Zanier.

31 gennaio 1945

Edda,

voglio scriverti queste mie ultime, e poche righe. Edda, purtroppo sono le ultime si, il destino vuole così, spero ti giungano di conforto in tanta triste sventura.

Edda, mi hanno condannato alla morte, mi uccidono; però uccidono il mio corpo non l’idea che c’è in me. Muoio, muoio senza alcun rimpianto, anzi sono orgoglioso di sacrificare la mia vita per una causa, per una giusta causa e spero che il mio sacrificio non sia vano, anzi sia di aiuto nella grande lotta. Di quella causa che fino a oggi ho servito senza nulla chiedere e sempre sperando che un giorno ogni sacrificio abbia il suo ricompenso. Per me la migliore ricompensa era quella di vedere fiorire l’idea che purtroppo per poco ho servito, ma sempre fedelmente.

Edda il destino ci separa, il destino uccide il nostro amore quell’amore che io nutrivo per te e che aspettava quel giorno che ci faceva felici per sempre. Edda, abbi sempre un ricordo di chi ti ha sempre sinceramente amato. Addio a tutti.

Addio Edda

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