Lettere al Direttore
23 Aprile 2020

Cgil, Cisl e Uil portavoce dell’azienda Sant’Anna?

di Redazione | 2 min

E così il nuovo ufficio stampa dell’azienda ospedaliera di Ferrara, scopriamo essere i sindacati confederali (cgil cisl e uil), infatti quest’ultimi hanno deciso di controbattere ad un comunicato stampa del Nursing Up che non era rivolto a loro ma all’azienda.

Ma perché mai si sono sentiti così in dovere di rispondere al posto di un altro destinatario? Il fatto è così inusuale che il primo pensiero è corso al detto latino “recte faciendo neminem timeas”, ovvero “agendo con rettudine, non devi temere nessuno”.

Ai sindacalisti della triplice che ci accusano di fomentare il malcontento, ci preme ricordare loro che il malcontento vive e cresce in quel dell’azienda Cona di Ferrara molto ma molto prima della nostra venuta, ciò che è accaduto è che prima il malcontento era muto, soffocato, Nursing Up è solo il mezzo con cui porta la voce dei più “deboli” in questo sistema che tutto fa fuorché premiare e ascoltare “la trincea”.

Per ciò che concerne i 20 minuti di riconoscimento per la vestizione e svestizione, che la triplice decanta come un gran risultato,va detto ai lavoratori che è una farsa, infatti i 20 minuti DEVONO ESSERE RICONOSCIUTI A TUTTI I LAVORATORI (da circa due anni) ergo ciò che dovrebbe essere di tutti viene riconosciuto ai SOLI lavoratori che in questo momento operano in reparti COVID che di 20 minuti se ne fanno ben poco perchè avrebbero bisogno di molti più minuti.

L’accordo per gli incarichi di funzione è stato molto più veloce e molto più remunerativo per i dirigenti POA, coordinatori ecc (dai 12mila euro in più all’anno ai 3200).

Ci sfugge l’acredine che la triplice ci rivolge nel definirci corporativi non capiamo dove sta l’illegalità e/o la vergogna nell’essere un sindacato di categoria. Probabilmente per la triplice un sindacato di categoria è accettabile, buono e giusto, solo quando per esempio si chiama CGIL medici UIL medici CISL medici e comunque nonostante la nostra mission e vision sia rivolta alla nostra professione (quella dell’infermiere), in questa delicata e drammatica fase di coronavirus tutte le nostre istanze per la sicurezza dei lavoratori SONO RIVOLTE A TUTTI E NON SOLO A NOI INFERMIERI.

Quindi a fronte della chiarezza di chi siamo noi e chi difendiamo, la triplice non si capisce chi vogliono difendere, loro stessi? Gli operatori ? Gli operatori ma non noi infermieri? L’azienda?

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