È di nuovo possibile prendersi cura degli orti sociali a Ferrara
Nuova ordinanza del sindaco Fabbri: “Il verde è patrimonio che ha bisogno di cure e dobbiamo evitare che si creino situazioni rischiose a livello igienico e sanitario con l'arrivo di caldo e zanzare”
Tramite una nuova ordinanza, il sindaco di Ferrara ha ‘riaperto’ da mercoledì 15 aprile gli orti sociali e le aree verdi dedicate alla raccolta del tartufo.
“Sono un bene da tutelare e da oggi sarà possibile per gli assegnatari prendersene di nuovo cura, nel rispetto delle misure di sicurezza imposte dall’emergenza sanitaria – spiega il primo cittadino estense -. Il verde è un patrimonio che ha bisogno di cure e dobbiamo evitare che si creino situazioni rischiose a livello igienico e sanitario, anche in vista dell’arrivo della stagione calda e delle zanzare. Confido ovviamente sul senso di responsabilità dei ferraresi e delle associazioni che gestiscono questi spazi affinché nessuno abusi di questa possibilità che deve invece andare a beneficio dell’intera collettività”.
L’ordinanza permette agli assegnatari degli orti sociali la possibilità di recarsi, in modo organizzato, presso gli appezzamenti assegnati per i trattamenti d’irrigazione e di cura del terreno per permettere che vengano ‘irrigati gli orti urbani sociali e le aree verdi piantumate dall’Associazione Arci Tartufo di Ferrara (aree situate in zona Fiera ed in via Gramicia) e che vengano mantenute tali aree libere da materiali che possano favorire il formarsi di raccolte di acqua stagnante”, come si legge nel testo.
“La cura degli orti urbani e sociali rappresenta, ancor di più in questo momento storico, un’azione di grande valore sociale per la collettività, in linea con le politiche a sostegno delle fragilità sociali di una parte sempre più ampia della nostra popolazione – spiega il sindaco nell’ordinanza – e le condizioni climatiche della stagione in corso, con precipitazioni scarse e temperature elevate, rendono necessarie azioni specifiche di irrigazione e di cura del terreno che deve essere pulito e sottoposto ai trattamenti larvicidi per evitare che da qui a qualche settimana il problema delle zanzare diventi ingestibile”.
L’ordinanza specifica che, per raggiungere gli appezzamenti e anche nello svolgere le funzioni consentite, gli assegnatari dovranno rispettare tutte le norme di sicurezza adottando specifiche misure, non in contrasto con i provvedimenti di rilievo nazionale e regionale.
“Per coloro che effettueranno l’attività di irrigazione c’è l’obbligo di indossare la mascherina e di adottare tutte le misure precauzionali adeguate a proteggere se stessi e gli altri dal contagio, anche durante gli spostamenti sul territorio comunale”, specifica il testo, “l’irrigazione delle aree dovrà essere attuata previa redazione di una tabella di turnazione rivolta al contenimento della frequentazione delle stesse aree e tenendo conto della distanza dei presenti, assicurando una permanenza massima stimabile di due ore nell’arco della giornata”.