Attualità
10 Aprile 2020
Senza fissa dimora, immigrati con un lavoro a tempo determinato, richiedenti asilo o con un permesso umanitario si stanno rivolgendo alla struttura diocesana per i pacchi-viveri

Gli esclusi dal bonus-spesa chiedono aiuto alla Caritas

di Redazione | 3 min

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(immagine d’archivio)

Italiani che prima dell’emergenza vivevano facendo piccoli lavoretti e che ora non possono più farlo, ma soprattutto le persone escluse dal bonus alimentare: senza fissa dimora, immigrati con un lavoro a tempo determinato, richiedenti asilo o con un permesso umanitario. Sono le persone che si stanno rivolgendo alla Caritas di Ferrara per chiedere i pacchi alimentari per poter sopravvivere durante questa emergenza sanitaria che ha aggravato situazioni che già erano in bilico.

Lo riferisce la stessa diocesi di Ferrara-Comacchio che sta continuando, ora più che mai, a fornire la propria assistenza agli ultimi: “Circa 80, nella media, sono ancora le persone che usufruiscono, a pranzo e colazione, dei servizi della mensa, mentre dall’inizio dell’emergenza sono aumentati i pacchi-viveri distribuiti, soprattutto per il maggior afflusso di circensi e giostrai (dei quali, oltre a Caritas, se ne occupa anche il Banco Alimentare)”, si legge nella nota stampa della Caritas diocesana che mantiene attivi tutti i servizi. le docce, la distribuzione di indumenti e pacchi-viveri, la mensa, l’ambulatorio medico e il Centro di ascolto, naturalmente nel rispetto delle regole per quanto riguarda la sanificazione degli ambienti, le distanze tra le persone, l’igiene personale e l’uso di guanti e mascherine.

La Caritas ha deciso anche di allargare i tempi di fruizione della mensa di via Brasavola, adesso aperta due ore al giorno invece di una, i pacchi-viveri vengono distribuiti quotidianamente, mattina e pomeriggio, invece che due giorni alla settimana. Questo per far ‘diluire’ il più possibile l’afflusso di persone, evitando così possibili assembramenti.

È stata anche attivata una linea telefonica per diverse necessità, fra le quali la possibilità di prendere appuntamento per il ritiro dei pacchi-viveri o per riceverli a casa per le persone indigenti che non possono muoversi. Il numero di telefono da chiamare, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17, è 388-9706494.

A inizio marzo l’Arcidiocesi ha avviato anche un progetto di accoglienza degli operatori sanitari in quarantena. L’accordo stipulato tra la Caritas diocesana e la parrocchia cittadina di Santa Caterina Vegri-Quacchio riguarda un appartamento in via Pacinotti per quattro persone. A tutt’oggi non ci sono state richieste.

Oltre alla distribuzione di pacchi alimentari grazie a comunità come quelle di S. Caterina-Quacchio e S. Agostino, anche la Caritas della parrocchia di San Giuseppe Lavoratore di Ferrara insieme alla farmacia comunale n.10 ha organizzato un servizio di consegna farmaci a domicilio rivolto esclusivamente a persone residenti in zona viale Krasnodar e vie limitrofe. Vengono consegnati farmaci da prescrizione, parafarmaci, alimenti per celiaci e nefropatici. Il numero da chiamare è 0532-903296.

A breve sul sito della Caritas – www.caritasfe.it – sarà disponibile gratuitamente il nuovo libro autoprodotto intitolato “Storie Dal Mondo”, una raccolta di otto storie provenienti da Paesi diversi e tradotte in sei differenti lingue: italiano, inglese, francese, arabo, rumeno, ucraino. “Storie Dal Mondo” è sia in versione scritta sia in versione audiolibro. Il libro nella sua versione cartacea è arricchito dai disegni dei bambini che per primi hanno ascoltato i racconti. Caritas, inoltre, chiede ai bambini di inviare i loro disegni all’indirizzo amici@caritasfe.it, per pubblicarli il prima possibile sul proprio sito.

Queste attività si possono sostenere con un bonifico bancario (causale “Emergenza Coronavirus”): c/c IT 22 S 05387 13005 000 000 006 664 – Intestato a Caritas Diocesana di Ferrara-Comacchio, BPER corso Martiri della Libertà 55, Ferrara.

 

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