Politica
6 Aprile 2020
L'uomo bersagliato da Naomo Lodi e dai suoi hater denuncerà il vicesindaco e racconta la sua sfida quotidiana

Il ‘runner’ scrive a Estense.com: “È questo il paladino della giustizia che avete eletto?”

di Redazione | 4 min

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“Io sono il ‘runner’. Non augurerei la mia vita e la mia condizione nemmeno a un cane. Provate voi a stare chiusi per tempo, come ho fatto io in una stanza 4×2, e tentare due suicidi”. Il signore rincorso, offeso e bloccato mentre faceva attività fisica terapeutica dal vicesindaco Nicola ‘Naomo’ Lodi scrive ai lettori di Estense.com.

E spiega come si sente dopo la gogna social cui è stato sottoposto su Facebook: “per me non è facile, la mia vita è molto difficile. È fatta di orari, tempi, cose, percorsi, quando corro, ben prestabiliti. E sono sempre quelli che faccio nello stesso identico modo ormai da 5 anni, cioè da quando abito a Ferrara”.

Di solito “Ulix”, questo il nickname usato per scrivere nei commenti al giornale, corre tutto l’anno, non solo in questo periodo di restrizioni degli spostamenti. “L’ho sempre fatto con il mio cane, che non obbligo e nemmeno lo trascino come dicono tanti. E poi accanto a me a volte c’è mio marito. Ci siamo sposati in comune a Ferrara nel 2017”.

La corsa (“intensa attività fisica”) gli è stata prescritta dai medici come “unica strategia” per fronteggiare lo stress cui in certi periodi lo affligge. Uno stress talmente elevato che l’ha portato a cercare di togliersi la vita in due occasioni. “Ora sto pensando al terzo suicidio – scrive Ulix -. Ecco il perché devo correre: devo uscire, non devo avere barriere altrimenti la mia vita finisce”. E quei certificati “che ho in mio possesso dal Centro di salute mentale di Ferrara (verificati dalla redazione, ndr)” sono stati redatti dopo l’entrata in vigore dei vari decreti del Coronavirus, “quindi i medici sapevano benissimo come si dovevano comportare”.

Ulix mentre scrive si trova a casa “con i miei 3 cani perché non ne ho solo uno e quando corro non corro sempre con lo stesso. Ad ogni giro vado a cambiare cagnetto e vi posso assicurare che gli animali non sono loro, ma siamo noi che se potessimo ci scanneremo l’un l’altro”.

Ulix interviene per far capire che “quando si parla bisognerebbe conoscere i fatti e non come quel carissimo vicesindaco che pensa di essere intoccabile”. Proprio a Naomo, che già questa mattina dovrebbe essere querelato dall’avvocato del signore, si rivolge parte del commento: “Quella brava persona che mi ha inseguito, che mi ha offeso, che mi ha costretto a chiedere l’aiuto della Polizia per mandarlo via, al quale è stato anche intimato dalla Polizia stessa di cancellare il filmato e di non postarlo, lui che fa, se ne frega lui per primo”.

Insomma “un vero paladino della giustizia che nonostante tutto sfrutta la casa popolare addobbata in stile hollywoodiano, usa il pass invalidi sebbene la sua malattia ormai non lo preveda più, rincorre i neri spacciatori… Poveretto, guadagna solo 4800 euro e deve riuscire a mantenerli ed anche a mantenersi la sua sedia ed allora che fa? Il paladino della giustizia, se la prende con lo sfigato di turno che voi, suoi sostenitori, chiamate per segnalare sto matto che corre, che trascina il cane, che suona, che se ne frega di tutto”.

E allora “il bel paladino della giustizia ci pensa lui; pur di tenersi la sedia promette che interverrà a breve perché deve darvi fiducia, ha bisogno dei vostri voti per rimanere dove l’avete messo a sedere”. Ulix riflette quindi sul “comportamento integerrimo” dell’assessore alla pubblica sicurezza, “una personalità che dovrebbe aiutarci, e invece pensa solamente ad aizzarmi contro persone che mi minacciano di morte, di gambizzarmi, di spaccarmi le gambe”.

Ulix conclude lasciando ai lettori “l’ardua sentenza: voi siete la giuria, ma ricordatevi che in un momento come questo di rabbia, frustrazione, tristezza lui non dovrebbe istigare la gente al negativismo e riversare letame su di me, ma dovrebbe tenere unita la gente ed essere una persona umana”. Sentenza a parte, Ulix una sicurezza ce l’ha: “tra un po’ esco a correre e sarò bersagliato nuovamente, ma devo vivere, non posso togliermi la vita per la incapacità di qualcuno di capire cosa ho veramente dentro”.

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