Spal
5 Aprile 2020
La mezz'ala si è spenta all'età di 72 anni. A Ferrara giocò solo una stagione, ma il suo essere fuori dagli schemi è rimasto nel cuore dei tifosi biancazzurri

Spal in lutto: se n’è andato Ezio Vendrame

di Redazione | 2 min

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Davanti ad una cornice di pubblico meravigliosa, nonostante il meteo ed un campionato di grande sofferenza, i biancoazzurri battono il Pineto trovando la terza gioia consecutiva e soprattutto la salvezza aritmetica.

Spal, c’è il Pineto tra i biancazzurri e la salvezza

Chiudere il discorso salvezza, con un occhio puntato anche ai risultati delle altre. Nella gara di oggi contro il Pineto, l’ultima di campionato al “Mazza”, la Spal vuole chiudere bene la stagione davanti al proprio pubblico prima della trasferta di Olbia: la vittoria contro gli abruzzesi garantirebbe agli estensi la salvezza matematica

Ezio Vendrame

di Davide Soattin

Ezio Vendrame non c’è più. L’ex mezzala friulana, nata il 21 novembre 1947 a Casarsa della Delizia, si è spenta ieri mattina all’età di 72 anni, al termine di una lunga battaglia combattuta contro il tumore.

Oltre a difendere e lottare per i colori di Vicenza, Padova e Napoli, nel corso della sua carriera, il George Best italiano – così definito dagli addetti ai lavori per il suo essere sempre anticonformista, amante della vita e delle donne – ha vestito anche la maglia della Spal, che lo prelevò dalle giovanili dell’Udinese nel 1967.

La parentesi ferrarese però durò poco, tant’è che dopo solamente un anno trascorso tra le fila della formazione De Martino allenata da Gibì Fabbri, con cui vinse la finale del campionato di categoria contro la Fiorentina, non gradendo per nulla il suo  modo di ragionare ribelle e costantemente fuori dagli schemi, Paolo Mazza decise di cederlo in prestito prima alla Torres e poi al Siena.

A mandare su tutte le furie il presidentissimo biancazzurro fu soprattutto lo stile di vita sregolato e lontano dai canoni dell’atleta “tutto casa e campo” che di certo non si addiceva dallo stesso Vendrame, visto che in quegli anni trascorsi a Ferrara si era invaghito di una ragazza, a tal punto da fingere spasmi, coliti e acciacchi per saltare mesi di allenamenti e partite per vivere la sua storia d’amore fino a essere scoperto.

Nonostante il breve periodo vissuto in biancazzurro, Ezio Vendrame rimane comunque uno dei simboli e dei giocatori più talentosi e amati della Spal e di quegli anni, nonché una delle figure più rappresentative della Beat Generation italiana per via di quel suo libertino modo di essere genio e allo stesso tempo sregolatezza, che forse gli impedì di raggiungere traguardi sportivi più consoni a quelle che erano le sue abilità e il suo talento, ma che comunque contribuì a renderlo una delle icone principali di quel calcio vecchio stampo che non tornerà più.

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