Lettere al Direttore
2 Aprile 2020

Bimbi dimenticati ai tempi del Coronavirus

di Redazione | 4 min

All’attenzione di tutti i sindaci della Regione Emilia Romagna

nei giorni scorsi avevamo preparato una lettera per chiedere, sulla falsa riga di quanto già proposto da altri gruppi formali e informali sul territorio nazionale, che le amministrazioni locali si occupassero del problema legato alla segregazione dei bambini nelle loro case in queste settimane di lockdown.

Ieri pomeriggio è arrivata la notizia che il Ministero degli Interni ha stilato una circolare per chiarire che le uscite dei bambini non sono mai state vietate, bensì consentite, naturalmente con tutte le accortezze necessarie in questo momento.

La cosa ha scatenato però numerose polemiche: alcune persone ritengono che si tratti di un passo indietro nella lotta contro questo virus perché immaginano già che frotte di bambini invaderanno strade e parchi e si riuniranno in assembramenti. Hanno espresso contrarietà alla nota del Viminale anche alcuni politici illustri.

Naturalmente in questi giorni tutti noi ci siamo impegnati a essere cittadini responsabili, nel rispetto scrupoloso delle disposizioni che l’emergenza sanitaria in atto ha imposto. Sappiamo che l’inasprimento delle misure restrittive sulla circolazione delle persone adottato di recente durerà ben oltre il prossimo 3 aprile e siamo molto preoccupati dal fatto che i provvedimenti governativi promulgati quasi ogni giorno tengano in scarsissima considerazione le necessità delle famiglie, e in particolare dei minori, come troppo spesso accade nel nostro Paese.

Giustamente ai padroni dei cani viene riconosciuto il diritto di effettuare ripetute passeggiate nel corso di una giornata. Se deleghiamo alla loro responsabilità un corretto comportamento, a maggior ragione la stessa responsabilità può essere accordata a genitori di bambini che hanno tutto l’interesse a preservare la salute dei propri figli, la propria e l’altrui.

Siamo disorientati dall’attuale comunicazione istituzionale che su questo punto è generica. La nostra intenzione non è certo quella di minimizzare, né quella di abbassare la soglia di attenzione. Proprio per questo chiediamo una risposta seria e chiara, capace di distinguere tra effettive situazioni di pericolo e situazioni di nessun pericolo che devono essere espressamente regolamentate.

L’OMS ha recentemente raccomandato sia agli adulti che ai bambini di continuare a fare brevi passeggiate, mantenendo ovviamente la distanza di sicurezza. Anche il Dr.Silvio Garattini si è recentemente espresso in questo senso e, come accennato all’inizio, numerose iniziative si sono prese a livello nazionale per consentire ai più piccoli di godere di quello che dovrebbe essere un loro diritto – un diritto di chiunque, in realtà. Il Sindaco di Firenze, Dario Nardella, si è già espresso a favore delle uscite dei bambini, purché non creino assembramenti.

Che stare in movimento rappresenti un’abitudine salutare, infatti, è ampiamente risaputo, ma anche la semplice esposizione al sole è altrettanto vitale, visto che consente al nostro corpo di produrre vitamina D, molto utile nel prevenire e combattere infezioni di qualsiasi tipo.

Non possiamo dimenticare, fra l’altro, che le scuole sono chiuse dal 24 febbraio, e se molti adulti hanno continuato anche in seguito a uscire per recarsi sul posto di lavoro o fare la spesa, i bambini sono effettivamente chiusi in casa da oltre un mese, una condizione che sarebbe intollerabile per chiunque, anche per coloro che oggi, dopo la circolare del Viminale, gridano allo scandalo.

Pensiamo ai nostri figli che fortunatamente vivono in un contesto familiare sano e sereno e non hanno disturbi particolari né patologie, ma pensiamo soprattutto a tutti i bambini che vivono in condizioni di disagio o semplicemente non hanno un giardino o un terrazzo in cui stare all’aria aperta.

Su questo chiediamo una riflessione approfondita che appronti misure per consentire ai bambini di poter uscire di casa a fare una passeggiata al sole e all’aria fresca, per evitare che questa emergenza produca effetti sul loro equilibrio psico-fisico. Del resto, sono già molti gli psicologi e gli psichiatri che si sono espressi sugli strascichi che le attuali misure lasceranno sulle fasce più fragili della popolazione, fra cui i bambini, strascichi che sono destinati a durare molto più a lungo dell’emergenza sanitaria dovuta al virus.

Chiediamo che lei, Sindaco, si esprima chiaramente su questa tematica, in modo da consentire alle famiglie di assicurare quotidianamente un tempo da trascorrere all’aria aperta con i bambini. Ci sembra tanto più urgente visto il clima di tensione che a livello sociale si sta creando, un clima che inasprisce una situazione già di per sé molto critica.

Il coordinamento Libera Scelta Emilia Romagna

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