Attualità
26 Marzo 2020
Calano le richieste di aiuto perché il controllo da parte del partner diventa totale. Attivo il Telefono rosa al 1522

Case come prigioni, la quarantena delle vittime di violenza

di Redazione | 2 min

Leggi anche

Anselmo: “Fabbri usa denaro pubblico per fare comunicazione personale”

Parole forti quelle del candidato sindaco del centrosinistra che, fiancheggiato da tutti i consiglieri di opposizione e dalla candidata Elajda Kasa, attacca il sindaco Alan Fabbri e tutta la maggioranza non solo per la cartellonistica presente in tutta la città, quanto per l'utilizzo del fondo di riserva per finanziare attività per le quali non capisce il criterio di urgenza applicato

Avrebbe adescato l’amichetta della figlia. “Nego tutto”

Parla e respinge ogni accusa il 49enne ferrarese finito a processo per adescamento di minore, pornografia minorile e corruzione di minorenne, dopo che tra febbraio e novembre 2018 - secondo la Procura - avrebbe adescato una ragazzina di 14 anni, compagna di scuola di sua figlia, prima inviandole foto dei suoi genitali e poi inducendola a fare altrettanto, attraverso lusinghe e regali - come ricariche telefoniche - per provare a ottenere in cambio la sua fiducia

Il Teatro Nucleo racconta i suoi 50 anni lungo la linea 11

Presentati alla stampa nella Sala degli Arazzi del Comune di Ferrara i quattro eventi "Storie di Frazioni". Il progetto coinvolge quattro realtà presenti a Pontelagoscuro, Viconovo, San Bartolomeo in Bosco e Fossadalbero, creando eventi ad hoc per raccontare, per l'appunto, le storie delle associazioni coinvolte

Tra i tanti drammi prodotti dall’emergenza Covid-19 c’è l’ulteriore rischio che aggrava la vita delle donne che subiscono violenza maschile all’interno della famiglia. Donne in questi giorni costrette in case che, per via delle misure di contenimento dell’epidemia, assomigliano a prigioni. Senza neppure la possibilità di chiedere aiuto.

Un allarme lanciato dalla Cgil Emilia-Romagna alla luce del fatto che “diversi centri antiviolenza nazionali e del nostro territorio regionale segnalano, al momento, un preoccupante calo delle richieste di aiuto. Telefono Rosa evidenzia che, rispetto allo stesso periodo del 2019, le telefonate sono diminuite del 55,1% e non certamente perché il fenomeno della violenza sia così drasticamente in calo, quanto piuttosto perché, nell’isolamento casalingo, il controllo sulla donna maltrattata da parte del partner violento diventa totale. Le possibilità di uscire dalle situazioni violente per le donne e per i loro bambini, diventa inoltre, in questa fase di restrizione della mobilità, ancora più difficile”.

I Centri antiviolenza lanciano un ulteriore allarme circa la loro attuale difficoltà operativa a fronte della chiusura delle loro sedi, della carenza delle case rifugio e dell’assenza di dispositivi di sicurezza al loro interno, dovuti all’insufficienza e alla lentezza dei finanziamenti.

La Cgil dell’Emilia-Romagna ribadisce l’urgenza del problema e sollecita il Governo nazionale e la Regione Emilia-Romagna a procedere velocemente al riparto dei finanziamenti ai Centri Antiviolenza: 30 milioni di euro previsti per il 2019 e ulteriori risorse per il 2020, oltre a quelle straordinarie indicate di recente dalla ministra delle Pari opportunità Elena Bonetti. È comunque fondamentale che le donne vittime di violenza sappiano che le case rifugio sono attualmente aperte e che è sempre attivo un numero nazionale 1522, gestito da Telefono Rosa, a cui appellarsi per avere risposte immediate.

La Cgil Emilia-Romagna in questa inedita e delicata situazione, oltre alle necessarie iniziative messe in campo per la prevenzione e cura della salute di cittadine e cittadini, per la tutela del reddito di lavoratrici e lavoratori, rivendica la necessità di non dimenticare la questione della violenza sulle donne, che troppo spesso esita tragicamente in casi di femminicidio.

“Per contrastare il fenomeno della violenza sulle donne tutti i soggetti del territorio devono lavorare in sinergia: istituzioni, forze dell’ordine, associazioni e sindacato” è la chiosa della Cgil, con “l’impegno di diffondere e condividere attraverso le nostre pagine web il numero 1522 e quelli dei Centri antiviolenza presenti nei territori, al fine di sostenere e sollecitare le donne vittime di violenza ad uscire da questa inumana condizione”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com