Ferrara riscopre Lukács riflettendo sul marxismo occidentale
L’incontro di venerdì 7 novembre, dedicato a Storia e coscienza di classe di György Lukács, ha visto la presenza di un pubblico numeroso e attento, coinvolto anche nel dibattito finale
L’incontro di venerdì 7 novembre, dedicato a Storia e coscienza di classe di György Lukács, ha visto la presenza di un pubblico numeroso e attento, coinvolto anche nel dibattito finale
In una situazione umanitaria per cui a livello globale sono 120 milioni le persone costrette alla fuga (dall’ultimo report dell’Agenzia Onu per i rifugiati), l’8 novembre a Ferrara si è ripartiti dalla realtà locale per tratteggiare un quadro delle tutele previste per i minori stranieri non accompagnati
"Quando il gioco si fa duro, le mafie iniziano a giocare e a vincere". A Ferrara nel 2024 si sono spesi nel gioco d'azzardo quasi 235 milioni di euro (234.931.901,71), una cifra che se divisa per abitante, comprendendo i bambini, ammonta a 1806 euro. In entrambi i casi si tratta della cifra più bassa in regione
E’ stato attivato anche all’Ospedale di Cona il nuovo sistema di allerta e soccorso anti-aggressione, installato presso i Pronto Soccorsi generale, pediatrico ed ostetrico
Una giornata segnata da profondo affetto, gratitudine e grande commozione quella dedicata all’evento "Insieme per il domani. L’eredità di Gianni Artini e il futuro di Ancescao"
Alla fine il governo ha scelto: tutte le attività produttive non giudicate essenziali per l’interesse nazionale o strategiche si fermano, a partire da subito. Anche se il decreto non c’è: il presidente del consiglio Conte parla poco dopo le 23:15 per far sapere che, dopo una giornata di confronti tra sindacati, imprenditori e altre forze parlamentari ha deciso, poi il testo arriverà in nottata dopo aver scritto in legalese cosa siano effettivamente le ‘attività essenziali e strategiche’, ovvero “i supermercati alimentari, le farmacie e le parafarmacie. E i servizi essenziali e connessi, come quelli bancari e finanziari, postali e di trasporto pubblico saranno garantiti”. Lo scopo è quello di contrastare la diffusione del Coronavirus, costi quel che costi, dopo i dati agghiaccianti che sono arrivati oggi della Lombardia dove il contagio non mostra segni di rallentamento e i morti in una giornata superano i 700.
“È ora di compiere un altro passo”, dice Conte, “al di fuori delle attività essenziali consentiremo solo il lavoro in modalità smart working e attività produttive rilevanti per il Paese. Riduciamo il motore produttivo del Paese ma non lo arrestiamo”. Per il presidente del Consiglio questa è “la crisi più grave dal secondo dopoguerra, e questa è una decisione difficile, ma necessaria. Lo Stato c’è, uniti ce la faremo”.
Le disposizioni si applicheranno a tutto il territorio nazionale a partire da lunedì 23 e, anche se non inizialmente specificato, dovrebbero rimanere in vigore fino al 3 aprile. La data è ovviamente comunque suscettibile di proroghe in base all’evoluzione della situazione. Una lista comprensiva delle attività essenziali che resteranno aperte, oltre a quella annunciata sommariamente da Conte, non è ancora disponibile.
“Dobbiamo continuare ad a rispettare le regole, sono severe ma non ci sono alternative. Il sacrificio di restare a casa è minimo rispetto a quello che corrono le persone che ogni giorno escono per servire il Paese”, chiosa poi il presidente del Consiglio, che parla in diretta Facebook alla nazione: “Queste rinunce domani sembreranno una rincorsa verso il ritorno alle fabbriche, agli abbracci, agli amici. La nostra comunità deve stringersi forte come una catena a protezione della cosa più importante: la vita”.
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