Finanza & Mercati
24 Marzo 2020

Come usare al meglio un programma fatturazione elettronica

di Redazione | 3 min

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L’Agenzia delle Entrate ha emanato un nuovo provvedimento che riguarda il cambiamento delle specifiche tecniche relative alla fattura elettronica: una modifica che si è resa necessaria in un contesto in cui le imprese vanno incontro a una digitalizzazione sempre più consistente, che riguarda i flussi contabili delle partite Iva. Nel frattempo, chi non ha ancora iniziato a utilizzare un programma fatturazione elettronica dovrebbe prendere in esame l’opportunità di adeguarsi, per essere certo di sfruttare tutti i vantaggi e i benefici offerti da un software di questo tipo.

La direttoriale 99922 del 28 febbraio del 2020 dell’Agenzia delle Entrate

Le specifiche tecniche sono state riscritte dall’Agenzia delle Entrate attraverso la direttoriale 99922 del 28 febbraio scorso, in virtù della quale sono state introdotte codifiche nuove per i tipi documento TD. Non solo: la novità entrata in vigore assicura una maggiore articolazione dei codici che riguardano la natura dell’operazione. Che cosa cambierà per gli operatori? In primis il fatto che si potrà fare a meno dell’esterometro anche per le operazioni passive, mentre sarà sufficiente una modalità digitalizzata unica per gestire il flusso complessivo delle fatture, tenendo conto sia di quelle nazionali che di quelle estere.

I vantaggi

Ma non è tutto, perché le ultime novità apportate dall’Agenzia delle Entrate renderanno possibile la gestione automatica della formazione della dichiarazione Iva annuale. Ciò non vuol dire che non ci sarà più bisogno di un programma di fatturazione elettronica, anzi: un software simile si rivelerà sempre più prezioso in un’ottica di competitività e di velocizzazione delle procedure. Le stesse case produttrici dei software, tra l’altro, dovranno adeguarsi alle modifiche per fare in modo che i contribuenti possano usufruire di sistemi gestionali sempre più efficaci. Nel contempo i professionisti e le singole imprese si dovranno attivare per capire se cambiare i propri metodi di lavoro, così da usufruire delle nuove occasioni che il quadro regolamentare venturo metterà a disposizione.

L’inizio dell’obbligo

In via sperimentale l’avvio delle novità è previsto per il prossimo 4 maggio, mentre l’obbligo entrerà ufficialmente in vigore a partire da ottobre. Dal 1° ottobre, infatti, il Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate scarterà le fatture elettroniche che non risulteranno conformi al nuovo tracciato.

Le altre novità

Nel frattempo è stato rimosso l’obbligo di compilare il campo che riguarda l’importo del bollo, visto che per le fatture è sempre lo stesso, cioè di 2 euro. In più tutti i contribuenti potranno fornire fino al prossimo 4 maggio la propria adesione per il servizio di consultazione delle fatture elettroniche, a prescindere che si tratti di consumatori finali o di partite Iva; il termine precedente era programmato per il 29 febbraio ma è stato prorogato. I consumatori finali che avevano già manifestato la propria adesione, comunque, possono già visualizzare le fatture elettroniche che hanno ricevuto a partire dal 1° gennaio dello scorso anno sul proprio cassetto fiscale. Ancora, è stato esteso l’arrotondamento a 8 decimali per le maggiorazioni e gli sconti ed è stato integrato il blocco per la gestione dei contributi previdenziali e delle ritenute.

Le autofatture

Chi usa un programma di fatturazione elettronica deve sapere che è previsto per le autofatture un nuovo codice, il TD27: si applica alle cessioni gratuite senza rivalsa e alle fatture per auto consumo. Per effetto di tale codice si avrà la possibilità di gestire la trasmissione al Sistema di interscambio e la ricezione delle autofatture in automatico: il riferimento è alle fatture in cui il mittente e il destinatario sono lo stesso. In questo modo, le autofatture che saranno ricevute dal Sistema di Interscambio non finiranno più nel novero delle fatture in acquisto.

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