Politica
3 Marzo 2020
Polemiche le opposizioni. Colaiacovo (Pd): “Penalizzate le famiglie”. Mantovani (M5S): “Chi vince le elezioni non può fare ciò che vuole”

Case popolari: la maggioranza boccia 40 emendamenti e approva il nuovo regolamento

di Ruggero Veronese | 3 min

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Giornata decisamente battagliera in consiglio comunale, che dopo l’attacco del vicesindaco Lodi alla ex consigliera leghista Ferraresi e le richieste di chiarimento dell’opposizione sul ritorno di Stefano Solaroli ha affrontato la discussione sul nuovo regolamento per gli alloggi popolari, presentato dall’assessore alle politiche sociali Cristina Coletti.

Un regolamento approvato con i voti della maggioranza dopo la bocciatura dei numerosi emendamenti – circa una quarantina – presentati dall’opposizione, che chiedeva il voto disgiunto sui singoli provvedimenti nella speranza di fare breccia almeno sugli aspetti giudicati più condivisibili da entrambi le parti politiche. Tra questi, uno in particolare: i punti assegnati nelle graduatorie per le assegnazioni degli alloggi alle famiglie e soprattutto alle giovani coppie con figli, che il centrosinistra giudica insufficienti rispetto alle intenzioni dichiarate dall’amministrazione.

Nonostante l’introduzione di alcune novità in tema di famiglia, come i punti (da 3 a 5) assegnati a famiglie monogenitoriali, nuclei di tre persone o persone uscite da divorzi e separazioni, secondo il centrosinistra molte famiglie rischiano di restare fuori dalla assegnazioni per via del grande peso attribuito al ‘criterio principe’ scelto dall’amministrazione: la residenzialità storica, ovvero il numero di anni trascorsi dall’insediamento a Ferrara (anche non continuativi). Si tratta in questo caso di 0,5 punti per ogni anno.

“Un 66enne nato e vissuto a Ferrara con 17mila euro di Isee – afferma Francesco Colaiacovo del Pd – avrebbe 33 punti: un punteggio irraggiungibile per qualunque giovane coppia con figli, anche con un reddito molto inferiore”.

Altro punto critico per le opposizioni è la potenziale incostituzionalità della norma sulla ‘verifica dell’impossidenza all’estero’: secondo il nuovo regolamento infatti la giunta in un futuro atto dovrà specificare “le certificazioni che dovranno essere prodotte”. Una richiesta impossibile secondo Colaiacovo, dal momento che chi fa richiesta di alloggio popolare dovrebbe a quel punto chiedere certificazioni agli enti di tutti gli stati sovrani presenti al mondo, rendendo il diritto all’alloggio popolare di fatto inesigibile.

Osservazioni che non hanno comunque fatto breccia nei consiglieri di maggioranza, che hanno bocciato all’unanimità ogni provvedimento dell’opposizione e approvato il testo presentato dall’assessore Coletti. “Ci troviamo di fronte a una scelta politica, punto – è la replica a Colaiacovo di Francesca Savini della Lega -. Non c’è alcuna scelta discriminatoria, ma c’è una premialità nei confronti dei cittadini ferraresi. Il principio di residenzialità storica non potrà che premiare un principio di equità sociale, dopo che il buonismo di chi ci ha preceduto ha trasformato il politicamente corretto in una forma di disagio”.

Polemiche le opposizioni, con Tommaso Mantovani del Movimento 5 Stelle che dopo le parole di Savini ha abbandonato l’aula: “Questi emendamenti non avevano elementi ideologici e mi chiedo cosa ci stiamo a fare qua se la maggioranza ci dice che siccome ha vinto le elezioni voterà contro tutto quello che viene presentato dall’opposizione. Mi sembra che a questo punto chi vince piglia tutto e fa quello che gli pare per quattro anni e mezzo”.

Secondo Aldo Modonesi e il segretario comunale del Pd Nicola Minelli “con l’ennesimo colpo di maggioranza è stato approvato il nuovo Regolamento per gli alloggi Erp. I nostri emendamenti sono stati bocciati in un avvitamento di autoreferenzialità di questa maggioranza. Si è persa una  grande occasione, non solo nei confronti delle opposizioni ma nei confronti di tutta la città. Si è preferito andare avanti per slogan invece di accogliere i nostri emendamenti volti a rendere più equo il regolamento stesso che, invece, finirà per penalizzare i giovani in nome della tanto acclamata residenzialità storica”.

Modonesi e Minelli sottolineano in particolare le difficoltà di accesso agli alloggi popolari per le giovani coppie intenzionate a trasferirsi a Ferrara, di fronte allo scoglio della residenzialità storica.

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