Nel 1924 il Parlamento andò in stand by col delitto Matteotti. La sosta durò appena vent’anni perché nel ‘44 entrarono gli Alleati a Roma, sennò la Camera dei Fasci e Corporazioni ci sarebbe ancora. In Parlamento c’erano socialisti – anni prima numerosissimi – fascisti e altri gruppi. I primi avevano sciaguratamente consentito la partecipazione alla guerra ‘15-’18; i secondi erano il frutto della guerra, si chiamavano infatti “fasci di combattimento” le associazioni di “arditi” (ex truppe d’assalto addestrate all’uso del pugnale, riedizione degli antichi “sicari” che amavano piantare la sica fra le costole altrui); i terzi, per vari motivi risultavano ininfluenti.
Fra i socialisti l’onorevole Matteotti era l’unico a denunciare, documenti alla mano, brogli elettorali, sistematiche violenze, omicidi, a verificare minuziosamente il bilancio dello Stato, smascherando brogli contabili e affari sporchi. Si recò perfino in Inghilterra ad indagare sull’affare Sinclair Oil.
Certo, nel ‘24 ci voleva molto coraggio per emularlo, ma se di parlamentari capaci di mettere nella borsa documenti come quelli di Matteotti non ce n’erano, il coraggio non serviva. Così quando lo accopparono, soprattutto per far sparire quella inesausta borsa, nessuno poteva sostituirlo. Allora l’opposizione, per officiare tranquillamente i suoi rituali si trasferì in altra sala, detta dell’Aventino, dando origine alla cessione dell’Italia a Mussolini. Come Montezuma che cedette l’impero azteco a Cortes, e anche qui i vincenti erano quattro gatti rispetto alla popolazione conquistata.
Constatiamo, a quasi un secolo di distanza dalla morte di Matteotti, che con lui s’è estinta la specie dei veri oppositori. È invece proliferata la specie dei politici sciamanici (animisti, credenti nella vita delle proprie allucinazioni).
Gli animisti in pratica non sanno far niente, perciò il debito pubblico è sempre più raccapricciante, la tassazione crescente mentre i servizi declinano crudelmente, la burocrazia è un’Idra con milioni di teste, il lavoro è un’astrazione, la giustizia è una farsa e i burattini dei comici diventano ministri.
Problemi? Macché. Li passiamo tutti ai nostri pochi figli. Che forse non se ne accorgeranno perché l’equivalente del temuto Uomo Forte che regge l’economia reale è già al Potere: è il Sistema Pubblicitario. Dilagante ovunque, spegne o compra le coscienze. È l’Ambiente Naturale di oggi.
Prima o poi ognuno avvertirà l’insopprimibile esigenza di migliorarsi civilmente ed esteticamente col vistoso anello al naso diventato di gran moda per il battage pubblicitario. Così ci sarà la civiltà dell’inanellazione obbligatoria di massa post vaccini. In un tripudio di bandiere fiaccole e sardine.
Paolo Giardini