IL COLORE DI FERRARA
Non c’è mai stato nulla,
mai nessun tesoro
né inestimabile ricchezza
per cui sia valsa la pena rinunciare
al mio incedere lento sulla bici
polverosa e sgangherata sul selciato.
Nulla si può paragonare
a quel placido ronzio delle ruote
flebile,
così da non turbare,
di Ferrara, un silenzio
irreale e assolato.
Nulla potrei mai preferire
a quella luce del tardo meriggio
che arroventa il rossore sui tetti
e irrompe su persiane socchiuse:
così viscerale diviene
quel mio percepire
e poi lentamente
sublimare
un’arcana passione.
Non c’è nulla di meglio che attardarsi
fino a un imbrunire
che corrompe la città di colore
in una metamorfosi convulsa
di calore.
Scaturisce…
…e trasuda fasti antichi,
e m’inonda di una pace
svelata su ogni singolo mattone.
Michele Sabattini, Ferrara