Ferrara intitolerà uno spazio pubblico a Sergio Ramelli
Il Comune di Ferrara intitolerà a Sergio Ramelli uno spazio pubblico nella zona di via Orlando Furioso, dove hanno sede diversi plessi scolastici
Il Comune di Ferrara intitolerà a Sergio Ramelli uno spazio pubblico nella zona di via Orlando Furioso, dove hanno sede diversi plessi scolastici
Nella fotografia degli infortuni mortali sul lavoro in Emilia-Romagna nei primi dieci mesi del 2025, Ferrara si distingue come una delle realtà più virtuose
Gentile direttore, concluso il pellegrinaggio terreno del nostro caro papà Antonio Zecchin, desideriamo esprimere un sincero e pubblico ringraziamento alle strutture che lo hanno accolto e assistito negli ultimi mesi della sua vita. Anzitutto la Casa di Riposo...
Leggo su un quotidiano un articolo dal titolo eloquente: “Le aziende che catturano CO₂ dall’aria emettono più carbonio di quanto ne eliminano”. Una notizia che conferma ciò che molti ambientalisti sostengono da anni: l’utopia di ripulire l’atmosfera attraverso la...
Li hanno visti sotto i portici della Coop di via Modena. Hanno bloccato l'auto in mezzo al parcheggio e sono scesi di corsa. Erano in tre. Uomini di circa 35 anni. Corrono verso due persone, maschi di circa 25 anni. Uno di questi due capisce subito le intenzioni del gruppo e corre verso il supermercato, rifugiandosi al suo interno
“In nome del decoro e della sicurezza” dice Naomo Lodi, sottoponendo così lo svago a un controllo poliziesco. Ferrara sembra sempre più un laboratorio coercitivo dove la libertà viene soffocata in nome di un presunto decoro che affonda le sue radici nel modello della New York di Rudy Giuliani. Gli studenti a nostro avviso dovrebbero essere inclusi in un processo di crescita che farebbe bene a tutta la città ma con questi metodi, una volta laureati, scapperanno.
La vivacità e creatività giovanile andrebbe invece incentivata e incanalata in processi di miglioramento della qualità della vita sociale ferrarese. Invece gli studenti ormai vengono visti solamente come portafogli da cui prelevare i soldi per gli affitti – sempre più cari a causa della turistizzazione dovuta anche ad Airbnb – e per le tasse universitarie.
Nel contempo i luoghi di aggregazione calano e si tenta sempre più di relegarli lontani dal centro, dove non esistono biblioteche, piazze e locali che incentivino la discussione e lo scambio idee. Noi di Europa Verde chiediamo quindi agli studenti di ribellarsi in modo pacifico a queste restrizioni poliziesche riappropriandosi di Piazza Verdi al grido di “Multateci tutti!“.
Noi saremo con voi. L’immobilità e il silenzio sono complici di un sistema di sorveglianza che non deve esistere in una città universitaria.
Europa Verde
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