Politica
13 Febbraio 2020
Sull’assessore competente: “lei stessa in commissione ha detto di non capirci niente”

Consiglieri Lega chiamati a votare delibere senza saperne nulla

di Marco Zavagli | 5 min

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“Ci siamo già trovati in diverse occasioni ad avere molta confusione in merito al voto da esprimere o alle risposte da fornire ad obiezioni avanzate dall’opposizione e non desidero trovarmi ancora in simili spiacevoli ed imbarazzanti situazioni”. È la richiesta, più che comprensibile, che è stata indirizzata al sindaco di Ferrara Alan Fabbri. Ma non da un consigliere di opposizione che si potrebbe ritenere ostacolato nella sua funzione, bensì da una consigliera dello stesso partito del primo cittadino.

E l’argomento sul quale si chiedono lumi è tutt’altro che secondario. Riguarda le variazioni al Bilancio di Previsione 2019-2021 dell’Istituzione dei Servizi Educativi, Scolastici e per le Famiglie del Comune di Ferrara. Una variazione di oltre 700mila euro da conferire in due anni.

I dubbi erano sorti in sede di commissione consiliare il 14 novembre 2019. A relazionare è l’assessora Dorota Kusiak che, secondo le confidenze di consiglieri della Lega presenti alla riunione, “lei stessa in commissione ha detto di non capirci nulla”.

Le premesse non sono delle migliori, ma è quanto emerge da altre conversazioni scritte in gruppi whatsapp di leghisti di cui Estense.com è venuto in possesso.

I consiglieri interessati rivendicano ovviamente il diritto a essere informati. D’altronde è lo stesso decreto legislativo 267 del 2000, il Testo unico degli enti locali, a disporre all’articolo 43 che “i consiglieri comunali hanno diritto di ottenere dagli uffici del comune, nonche’ dalle loro aziende ed enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato”.

E il tempo a disposizione non è favorevole, visto che sono chiamati a discutere la relativa delibera nel consiglio comunale del 21 novembre.

Succede però che in commissione i consiglieri di minoranza pongono domande alle quali la stessa assessora non sa rispondere. E nei giorni successivi chiedono di essere informati, anche perché “le domande che farà l’opposizione in consiglio saranno le stesse che ha fatto in commissione. La Kusiak dovrebbe preoccuparsi lei di rispondere, il suo ruolo di assessore non riguarda solo il dispositivo delle pratiche ma anche il contenuto, peccato che lei stessa in commissione ha detto di non capirci nulla”.

Perse le speranze con l’assessore, una consigliera della Lega scrive al sindaco: “con riferimento alla delibera di variazione di bilancio di previsione 2019/20 dell’Istituzione scolastica, essendo in Commissione emersi dubbi, esternati da consiglieri dell’opposizione, sulla mancata copertura delle minori entrate che avrà il Comune in conseguenza della riduzione tariffe dei nidi alla fascia di cittadini con ISEE sopra i 26mila euro, quali spiegazioni vengono fornite?”.

La richiesta prosegue con toni cordiali: “Gradirei essere informata in tempo utile riguardo alle delibere e ai documenti oggetto di discussione in sede di Consiglio, dal momento che sono chiamata ad esprimere un parere nel merito, con particolare riguardo a temi che coinvolgono i consiglieri in primis”.

Poi una triste ammissione: “Ci siamo già trovati in diverse occasioni ad avere molta confusione in merito al voto da esprimere o alle risposte da fornire ad obiezioni avanzate dall’opposizione e non desidero trovarmi ancora in simili spiacevoli ed imbarazzanti situazioni”.

La consigliera, ancora nelle fila del Carroccio, fa presente che “come già evidenziato in altre circostanze, chiedo che ci sia un costante coinvolgimento dei consiglieri di maggioranza sulle attività della giunta e una costante informazione sulle decisioni da essa assunte. Ad oggi posso solo riscontrare, mio malgrado, che il passaggio comunicativo tra i due organi sia davvero lacunoso quando non del tutto assente, con una evidente mancanza di rispetto per la figura istituzionale del consigliere comunale”.

Il sindaco non risponderà nemmeno. Lo farà in vece sua il presidente del consiglio Lorenzo Poltronieri. Una risposta che però non soddisferà l’interlocutrice: “quindi dobbiamo essere noi a sbatterci, andare dai dirigenti e acquisire le informazioni. Peccato che debba essere interesse dell’assessore che noi capiamo! Se vogliono che votiamo le loro delibere, devono essere loro a spiegarcele ed essere interessati al nostro ok! Invece stanno zitti, fanno quel c***o che vogliono e noi dobbiamo votare”.

Le risponde una collega: “Ma dove vive! Chiedigli se tutti i consiglieri prima del voto devono chiedere un incontro con i dirigenti. Sono le commissioni che devono togliere ogni dubbio, servono a quello. Abbiamo sbagliato a votare l’iscrizione al consiglio”.

Un terzo dà loro manforte: “Certo che abbiamo sbagliato…”.

Sorgono quindi dubbi etici su come comportarsi in consiglio quando saranno chiamati a votare una delibera che non hanno potuto approfondire: “Diciamo che, mettendo per iscritto, ci tuteliamo. Quando voteremo secondo coscienza e non secondo ciò che non dicono, avremo la pezza d’appoggio”.

“Se non cagano le nostre richieste allora procediamo come pare a noi – rincara la dose un’altra consigliera della Lega -. Sai, un conto sono le votazioni e un conto è impedire di fare il proprio lavoro, che è quello di essere la voce dei cittadini”.

Il tempo passa, inutilmente. “E quindi cosa facciamo in consiglio?” chiede un consigliere. “Io non ho nessuna voglia di correre di qua e di là ad implorare spiegazioni – ribatta una collega -. Se non gliene frega niente a loro di convincerci della bontà della delibera”.

“Mi sono veramente rotta il c***o – aggiunge un’altra – di non avere mai alcuna notizia se non da facebook”.

Si fa l’ultimo tentativo con il presidente Poltronieri: “Mi aspetto sia preciso interesse degli assessori competenti condividere con noi le decisioni assunte – gli viene scritto -. Non posso pensare che ogni consigliere per ogni delibera debba rincorrere i dirigenti per avere spiegazioni. Sottolineo proprio la mancanza di comunicazione per dire che in assenza di questa diventa per noi difficile assumere una posizione definita in fase di voto. I consiglieri che sì assumono la responsabilità dell’accoglienza favorevole o contraria di una delibera devono essere messi al corrente quanto più possibile dei contenuti”.

Poi la chiosa, che sa di ingenua speranza: “Auspico che la giunta vorrà renderci partecipi dell’attività amministrativa, come sino ad ora non è avvenuto”.

Inutile dire che alla fine, in consiglio, hanno dato tutti voto favorevole.

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