Attualità
7 Febbraio 2020
I sindacati convocano un'assemblea dei lavoratori, la senatrice Pd propone la candidatura

Biblioteche dal futuro incerto e Boldrini lancia “Ferrara città della lettura”

di Redazione | 2 min

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Il futuro del sistema bibliotecario ferrarese naviga a vista e, per mettere un punto fermo in un momento di grandi incognite legate ai pensionamenti nel 2020 di parte del personale, i lavoratori delle biblioteche comunali si riuniscono in assemblea.

L’assemblea sindacale convocata da Cgil, Cisl e Uil si terrà oggi, venerdì 7 febbraio, alle 12.30 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. Per questa occasione, dalle 12.30 alle 14 tutte le strutture del servizio Biblioteche e Archivi potrebbero subire limitazioni alle proprie attività. Un esempio delle grosse difficoltà vissute dal personale.

Nel frattempo la senatrice Pd Paola Boldrini lancia la ‘candidatura’ di Ferrara a città della Lettura. Un auspicio, più che una vera e propria proposta, all’indomani dell’approvazione della legge sulla promozione della lettura.

Un’approvazione pressoché unanime, quindi senza conflittualità partitiche, che viene visto dalla senatrice ferrarese come un “atto di civiltà” che “restituisce un senso di lungimiranza all’azione politica”, in un momento in cui “le biblioteche sono spesso costrette a chiudere per insufficienza di personale, perché troppo poco si investe sulle risorse umane e su un patrimonio che è di tutti”.

Boldrini, che lo scorso 21 gennaio aveva promosso in Senato un incontro per presentare la legge, col coinvolgimento del mondo editoriale (oltre che, specificamente come relatore del rapporto tra potere, lettura e democrazia, dello scrittore comacchiese Marcello Simoni) ricorda che la legge si snoda su alcuni punti fondamentali: diffondere la lettura come abitudine; trattare la lettura come emergenza; incentivare fiscalmente le librerie innovative; istituire il riconoscimento di città della lettura e quindi del libro.

“E chissà che non si riesca a candidare Ferrara” è l’auspicio della Boldrini che ha particolarmente a cuore la legge Lettura perché, come membro della commissione Infanzia e Adolescenza e anche capogruppo Pd Commissione Sanità, “parliamo di un provvedimento pensato soprattutto per le nuove generazioni, con un pacchetto di iniziative, come i cosiddetti eventi ‘Ad alta voce’ tesi proprio a stimolare la curiosità nei più piccoli – rileva – e perché l’azione della lettura, come confermano i pareri scientifici, stimola il cervello, continuamente messo a dura prova da sollecitazioni esterne che rischiano di fare perdere determinati automatismi”.

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