Cronaca
6 Febbraio 2020
Salta l'udienza per le presunte minacce ricevute dal vicesindaco durante un corteo dell'aprile 2017

Presidio di solidarietà agli attivisti denunciati da ‘Naomo’

di Daniele Oppo | 2 min

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Parole forti quelle del candidato sindaco del centrosinistra che, fiancheggiato da tutti i consiglieri di opposizione e dalla candidata Elajda Kasa, attacca il sindaco Alan Fabbri e tutta la maggioranza non solo per la cartellonistica presente in tutta la città, quanto per l'utilizzo del fondo di riserva per finanziare attività per le quali non capisce il criterio di urgenza applicato

Avrebbe adescato l’amichetta della figlia. “Nego tutto”

Parla e respinge ogni accusa il 49enne ferrarese finito a processo per adescamento di minore, pornografia minorile e corruzione di minorenne, dopo che tra febbraio e novembre 2018 - secondo la Procura - avrebbe adescato una ragazzina di 14 anni, compagna di scuola di sua figlia, prima inviandole foto dei suoi genitali e poi inducendola a fare altrettanto, attraverso lusinghe e regali - come ricariche telefoniche - per provare a ottenere in cambio la sua fiducia

Non c’è stata udienza per via di un’indisponibilità del giudice per le indagini preliminari, ma per gli attivisti querelati da Nicola Lodi non è mancato il supporto di studenti e membri del centro sociale La Resistenza fuori dal tribunale

La vicenda è quella delle presunte minacce ricevute da ‘Naomo’ da parte di cinque attivisti del centro sociale il 23 aprile 2017 in occasione di un corteo per un coro che recitava “Naomo stai attento a Ferrara fischia il vento” in richiamo a una celebre canzone partigiana.

La procura per due volte ha chiesto che il caso venisse archiviato, la prima sostenendo che non ci fossero proprio i presupposti per procedere, la seconda invece – in contrasto con se stessa –  per la tenuità del fatto dopo una prima udienza davanti al giudice di pace che aveva eccepito la propria incompetenza.  Entrambe le parti in causa hanno presentato una richiesta di opposizione all’archiviazione. ‘Naomo’, difeso dall’avvocato e consigliere comunale Ciriaco Minichiello, ovviamente per portare avanti le proprie ragioni, gli attivisti, difesi dall’avvocato Bernardo Gentile, a questo punto per vedere riconosciuta la propria piena innocenza. Si ritorna in aula l’11 maggio.

Mercoledì mattina, dicevamo, un gruppo di attivisti ha manifestato solidarietà ai giovani indagati, con un piccolo presidio davanti al tribunale, durante il quale è stato esposto brevemente uno striscione con la scritta “le città sicure le fanno le persone libere”, poi fatto rimuovere dalla Digos.

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