Non c’è stata udienza per via di un’indisponibilità del giudice per le indagini preliminari, ma per gli attivisti querelati da Nicola Lodi non è mancato il supporto di studenti e membri del centro sociale La Resistenza fuori dal tribunale
La vicenda è quella delle presunte minacce ricevute da ‘Naomo’ da parte di cinque attivisti del centro sociale il 23 aprile 2017 in occasione di un corteo per un coro che recitava “Naomo stai attento a Ferrara fischia il vento” in richiamo a una celebre canzone partigiana.
La procura per due volte ha chiesto che il caso venisse archiviato, la prima sostenendo che non ci fossero proprio i presupposti per procedere, la seconda invece – in contrasto con se stessa – per la tenuità del fatto dopo una prima udienza davanti al giudice di pace che aveva eccepito la propria incompetenza. Entrambe le parti in causa hanno presentato una richiesta di opposizione all’archiviazione. ‘Naomo’, difeso dall’avvocato e consigliere comunale Ciriaco Minichiello, ovviamente per portare avanti le proprie ragioni, gli attivisti, difesi dall’avvocato Bernardo Gentile, a questo punto per vedere riconosciuta la propria piena innocenza. Si ritorna in aula l’11 maggio.
Mercoledì mattina, dicevamo, un gruppo di attivisti ha manifestato solidarietà ai giovani indagati, con un piccolo presidio davanti al tribunale, durante il quale è stato esposto brevemente uno striscione con la scritta “le città sicure le fanno le persone libere”, poi fatto rimuovere dalla Digos.
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