Caro sindaco,
ti scrivo una lettera aperta, perchè voglio che tu sappia che in città si discute anche di questo. Non ti parlo dalla sede del PD, che non frequento, né da altre sedi politiche. Ti parlo dalla gradinata, non dalle curve di destra e sinistra.
Quando hai scelto di parlar dopo lunghissime settimane di silenzio in cui hai lasciato che la comunicazione del Comune di Ferrara fosse affidata al “post-galateo” di Naomo Lodi, ho tirato un sospiro di sollievo.
Quando hai deciso di fare sapere a noi cittadini, tramite l’intervista a La7, cosa pensi di tutto il fango che quotidianamente esce dal palazzo comunale ho detto; finalmente.
Beh. Ti chiedo; ma dovevi proprio presentarti con una felpa sdrucita che nemmeno in una palestra di boxe? Io capisco l’informalità, capisco lo stile sobrio, ma non potevi mettere un maglioncino, un qualcosa che esteticamente potesse testimoniare che non eri lì per caso, qualcosa che rassicurasse tutti noi che il nostro sindaco è sul pezzo, e che giudica la rappresentanza della nostra città una cosa seria e importante, a partire dallo stile?
Macchè.
Hai preferito metterti la felpa di Rocky, come se lo scalone del municipio fosse la scalinata del Museum of Art di Philadelphia.
Ok. Mi sono detto; il mio sindaco si sarà preparato per un match durissimo.
Macchè.
Pronti via e sono state botte da orbi. Tutte per te.
Da subito, hai solo incassato.
Hai balbettato, senza argomenti, e non hai avuto la più pallida idea di cosa rispondere al cronista.
Sei sembrato, dentro la tua felpa, un pugile all’angolo già dalla prima ripresa.
Eppure sapevi a memoria cosa ti avrebbe chiesto: “cosa pensi delle uscite di Solaroli e Naomo?” questo solo ti era richiesto. Io capisco che con siffatti personaggi l’esercizio apologetico richieda una certa abilità, ma dal momento che hai accettato di incontrare la stampa credevo avessi qualcosa da dire. Ero certo che il ghostwriter Lecci ti avrebbe dato preziosi suggerimenti.
Macchè.
Una sequenza di imbarazzi senza fine. E sopratutto, una voglia di essere altrove che traspariva da ogni fibra, del tuo corpo e della tua felpa.
Vedi Sindaco, questa voglia di essere altrove traspariva anche durante la campagna elettorale ed è questo il vero problema della città. Più di Solaroli, più di Naomo.
Hai davanti altri quattro anni e mezzo.
Da cittadino ti chiedo questo: togli la felpa nella casa comunale. Aiuta la città a riprendersi da queste settimane infernali. Fai il sindaco. Ti abbiamo votato per questo.
Achille Chirone