Politica
31 Gennaio 2020
Naomo evita ogni domanda, il sindaco questa volta risponde: "Dialogo frainteso, non esprimo giudizi affrettati". Il pass invalidi finisce in slittino su Piazza Pulita, Bertoncelli: "Magari ce l'avessi io questa abilità ridotta”

Fabbri su Solaroli: “Non chiedo dimissioni, non è un condannato”

di Redazione | 3 min

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Anche stasera Ferrara ha trovato il suo “momento di gloria” su La7 durante la trasmissione “PiazzaPulita”. I protagonisti sono sempre gli stessi: il sindaco Fabbri e il suo vice Naomo. Il servizio di Alessio Lasta questa volta si è incentrato sulle parole di minaccia proferite dal vicesindaco Lodi durante una delle sue ultime dirette facebook. In questa ha usato parole dure verso i giornalisti e chi segue il famoso programma tv, arrivando a dire “vi facciamo un c… così” rivolto agli avversari politici e agli inviati tv.

Alle domande, però, Lodi non risponde: il vicesindaco, infatti, incalzato dal giornalista che lo ha raggiunto nei giorni scorsi nella piazzetta municipale, ha prima accolto con durezza l’inviato, dicendo di essere maleducato, e poi ha evitato ogni domanda con un semplice “buona giornata” ripetuto in loop lungo tutto lo scalone.

Chi invece ha risposto, questa volta, è stato il sindaco. Nonostante avesse “accusato” Lasta di averlo minacciato per avergli chiesto di “evitare inutili inseguimenti”, Fabbri ha cercato di dare una sua versione.

“Io penso che non mi piace” è stato il commento del primo cittadino sul caso Solaroli ma alla richiesta del perché non abbia querelato l’ex vice-capogruppo di maggioranza, ha detto: “Non ho mai querelato nessuno e non chiedo le dimissioni. Non è un condannato”.

Anche sul dialogo intercorso ha una sua versione: “Può essere un dialogo frainteso, sono estraneo alla vicenda e non esprimo giudizi affrettati. Io non ho sentito cose di questo tipo (riferito alla promessa di lavoro, ndr) ed ho fatto sinceramente fatica a capire di cosa stessero parlando”. Solo parlando della minaccia ai giornalisti fatta dal suo vice ha preso una posizione leggermente più decisa: “Anche quando si comunica ci vuole un certo modo”.

Anche il caso del pass invalidi di Naomo è stato affrontato, e a descriverlo è stato Fausto Bertoncelli, ex responsabile dell’Ufficio Benessere Ambientale, che ha mostrato il certificato: “Lodi dice di aver un contrassegno, ma doveva restituirlo. Con il 46% di invalidità non si ha il titolo. Il suo certificato parla solo di ‘riduzione di capacità lavorativa’ e non di deambulazione sensibilmente ridotta”.

A prova di ciò sono stati mostrati i video che hanno visto Lodi nelle sue ‘imprese’: dall’inseguimento di corsa degli spacciatori allo sgombero del Palaspecchi fino al giro in slittino, al quale Bertoncelli ha commentato: “Magari ce l’avessi io questa abilità ridotta”. “Chissà che male alle vertebre…” si mormora.

Dallo studio i commenti sono stati molteplici, ma il comportamento del vicesindaco estense è stato condannato quasi da tutti: “Ci sono cose indifendibili” ha accusato Cathy La Torre, avvocatessa, la quale sta difendendo anche il ragazzo accusato da Salvini di essere uno spacciatore, anche se il più duro è stato Calenda, il quale ha accusato Lodi di essere “un buffone, inadatto ad ogni carica istituzionale”, e il conduttore, Corrado Formigli, ha concluso con una domanda: “Perché si tengono questi personaggi qua?”.

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