Politica
30 Gennaio 2020
Per i giudici amministrativi mancano i presupposti per chiedere la sospensiva. Consiglieri di opposizione condannati alle spese

Commissione affidi. Respinto il ricorso al Tar presentato dal Pd

Da destra: Francesca Savini, Catia Pignatti, Cristina Coletti, Federico Soffritti e Francesco Carità Traspadono
di Daniele Oppo | 2 min

Leggi anche

Granchio blu. Mastacchi: “La Regione fa propria la nostra richiesta di un commissario straordinario”

"Finalmente anche la giunta regionale e il mondo dell'agricoltura fanno propria la richiesta che Rete Civica ha avanzato già un mese e mezzo fa, con una interrogazione ad hoc, circa la necessità di nominare un commissario per gestire l’emergenza granchio blu". Così il capogruppo di Rete Civica, Marco Mastacchi, commenta la lettera inviata al ministro Lollobrigida da parte del presidente Coldiretti Ettore Prandini

25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

Sobbe (La Nena): “L’idrovia così com’è stata pensata non si farà mai”

"L'idrovia così com'è stata pensata non si farà mai, non sarà mai effettivamente funzionante e sfido chiunque a pensare che le navi di IV classe europee possano passare sotto il ponte di San Giorgio". A dirlo, durante la IV commissione presieduta da Tommaso Mantovani (M5S) è Georg Sobbe titolare de La Nena sas

Da destra: Francesca Savini, Catia Pignatti, Cristina Coletti, Federico Soffritti e Francesco Carità Traspadono

Da destra: Francesca Savini, Catia Pignatti, Cristina Coletti, Federico Soffritti e Francesco Carità Traspadano

Mancano i presupposti per adottare il provvedimento richiesto. Per questo motivo il Tar dell’Emilia Romagna ha respinto il ricorso presentato dai consiglieri comunali del Pd per chiedere la sospensione in via cautelare della commissione d’indagine sul sistema degli affidi dei minori in città.

La notizia è stata data nel primo pomeriggio di giovedì in conferenza stampa dall’assessora Cristina Coletti e dalla presidente della commissione Catia Pignatti (con loro anche i consiglieri Francesca Savini, Federico Soffritti e Francesco Carità Traspadano).

Secondo il Pd la commissione aveva una composizione nettamente sproporzionata e penalizzante nei confronti dell’opposizione, in più prevedeva la partecipazione con diritto di voto del sindaco o di un assessore, in questo caso Coletti, con deleghe proprio sulla materia oggetto dell’indagine.

Per i giudici amministrativi, si legge nell’ordinanza pubblicata il 28 gennaio, “ad un sommario esame, i motivi dedotti non appaiono supportati da sufficiente fumus boni iuris (avuto riguardo al fatto che – allo stato – la commissione in esame non è più operante)”.

Il Tar ha dunque respinto la domanda cautelare, condannando i ricorrenti (Aldo Modonesi, Ilaria Baraldi, Simone Merli, Davide Bertolasi, Francesco Colaiacovo, Caterina Ferri, Deanna Marescotti, rappresentati in giudizio dall’avvocato Valentina Bordonaro) al pagamento delle spese.

L’avvocato Edoardo Nannetti del servizio affari legali del Comune spiega in una nota che “nel decidere sulla domanda cautelare il collegio deve valutare l’esistenza di due presupposti: il fumus boni iuris, cioè l’apparente fondatezza del ricorso ad un sommario esame dei motivi proposti, ed il periculum in mora, cioè il pericolo dio danno grave qualora si portasse ad esecuzione il provvedimento pur in pendenza di giudizio”.

I giudici amministrativi, osserva ancora il legale, hanno ritenuto “che i pretesi vizi dell’atto introdotti con il ricorso appaiono infondati” e specifica che la frase inserita tra parentesi, seppure sembri fare riferimento alla carenza del fumus,  indica invece “una situazione di mero fatto creatasi in corso di causa e, cioè, il fatto che la commissione al momento della camera di consiglio non è più operante in quanto scaduto il termine di durata previsto dalla stessa delibera istitutiva” e ciò “fa venir meno anche il presupposto del periculum in mora”.

“In definitiva – conclude il legale -, se la concessione del provvedimento cautelare richiede due presupposto (fumus e periculum) per cui la mancanza anche di uno solo determinerebbe il rigetto dell’istanza cautelare, qui il Tar ha respinto ritenendo che mancassero entrambi i presupposti”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com