Politica
23 Gennaio 2020
I sindaci Zamboni (Riva del Po) e Fabbri (Comacchio) rispondono al collega di Jolanda. Spostamento dipendenti concordato con Pagnoni di Copparo

Le accuse di Pezzolato? “Una macchina del fango. Era d’accordo anche il sindaco leghista”

di Redazione | 3 min

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I sospetti gettati dal sindaco Paolo Pezzolato su Stefano Bonaccini e alcuni sindaci del Pd? Una “macchina del fango”,  “il tentativo di attribuire ad altri il fallimento del governo di una comunità ormai datato da un decennio”. È la durissima replica al polverone politico sollevato dal primo cittadino di Jolanda da parte del sindaco di Riva del Po Andrea Zamboni.

Ma non è solo una risposta politica, perché Zamboni, insieme a Marco Fabbri di Comacchio – ovvero due dei sindaci, mai menzionati, ma tirati in ballo da Pezzolato – spiega i motivi che hanno portato alla revoca del personale comandato a Jolanda.

“I comandi di personale – afferma il sindaco, nonché presidente dell’Unione Terra e Fiumi – sono istituti provvisori e prevedevano in qualsiasi momento la possibile revoca qualora il comune o l’Unione ne ravvisassero la necessità per la propria attività amministrativa. Il sindaco Pezzolato era informato di tutto tanto che, come da verbale giunta dell’Unione del 13 gennaio, tutti i sindaci dell’Unione, compreso anche il sindaco leghista di Copparo Pagnoni, hanno concordato nella scelta di ritirare il comando perché l’ulteriore protrarsi avrebbe inevitabilmente comportato il rischio di creare gravi disservizi agli Enti di cui abbiamo la responsabilità di governo. Tutto ciò operato nonostante Jolanda debba ancora importanti somme all’Unione”.

Non meno netto è Marco Fabbri, forse anche più coinvolto politicamente essendo anche candidato con il Pd alle regionali: “La convenzione con il Comune di Comacchio per il comando del vigile aveva natura temporanea ed è scaduta il 31 dicembre – afferma il sindaco -. L’abbiamo deliberata nonostante la morosità cumulata nei nostri confronti. Nessuna revoca e il sindaco Pezzolato lo sa bene, perché c’è evidenza e prova scritta di quanto affermo. E non è la prima volta che andiamo in aiuto, perché anche al precedessore Elisa Trombin, oggi candidata in Regione, per quasi sei mesi nel 2018, abbiamo ‘prestato’ il dirigente al bilancio che è stato determinante per salvare il Comune di Jolanda dal dissesto. Tutto ciò, nonostante dal 2018, con all’epoca sindaco la stessa Trombin, Jolanda non ha ancora restituito a Comacchio oltre 11mila euro. Sarebbe questo il ringraziamento? Sarebbe questo il modello da esportare?”.

Per Paolo Calvano, segretario regionale del Pd, “le dichiarazioni dei sindaci di Comacchio e Riva del Po scardinano del tutto il teorema Borgonzoni, che già faceva acqua, sulle presunte ritorsioni del Pd nei confronti del comune di Jolanda di Savoia. Le loro parole dimostrano infatti che lo spostamento dei dipendenti è stato concordato e condiviso anche con il sindaco leghista di Copparo, che quindi era a conoscenza e ha approvato la decisione, nel corso di una riunione dell’Unione Terra e Fiumi. Un’altra fake news della candidata Borgonzoni smentita”.

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