di Pietro Perelli
Dopo l’uccisione del generale iraniano Qasem Soleimani lo scorso 3 gennaio a Baghdad per mano di un drone statunitense, i venti di una nuova guerra in Medio Oriente si sono fatti sempre più intensi e molti sono stati i presidi per scongiurare l’escalation. Anche a Ferrara Gad – Gruppo Anti Discriminazioni e la Rete Cambiavento in piazza Municipale hanno riunito circa sessanta persone per manifestare il proprio dissenso all’uso della guerra come mezzo di risoluzione di conflitti.
Non a caso in quasi tutti gli interventi, e come sempre accade quando si è sull’orlo di una guerra, l’articolo 11 della Costituzione italiana l’ha fatta da padrone. “L’Italia – recita – ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.
“L’Italia ripudia la guerra – ribadisce Beatrice Giovannoni di Gad Ferrara – significa che per il nostro paese lo strumento guerra non è un opzione; la guerra non può essere considerata una scelta possibile da parte della politica; la guerra sono i morti e i feriti, è l’odore della carne che brucia; la guerra è la povertà e la fame; la guerra sono i profughi; la guerra è la storia, l’economia, l’ambiente che vengono distrutti; la guerra è una schifezza e per questo va ripudiata”.
Quello che chiedono al governo italiano le associazioni che hanno promosso il presidio è” di non essere complici e promuovere politiche di pace” oltre a “impedire l’uso della basi statunitensi in Italia, di bloccare l’acquisto degli F-35, di ritirare i soldati italiani dalle missioni all’estero, di dare più potere all’Onu e non alla Nato, di aderire al trattato per la messa al bando di armi nucleari”.
Si concentra principalmente sul tema sicurezza l’intervento di Federico per la Rete Cambiavento. “In questi mesi e in questi anni – dice – abbiamo sentito diversi governi che si sono alternati parlarci dei decreti sicurezza che hanno coinvolto e colpito persone che diritti ne avevano pochi; noi pensiamo che i vari governi che non esprimono un no convinto alla guerra in politica estera mettono in discussione la sicurezza dei propri cittadini”. Altro passaggio ripreso da molti in merito alla sicurezza è quello delle basi Nato e statunitensi in Italia di cui una a Poggio Renatico e che potrebbero essere coinvolte in una guerra.
Tra gli interventi anche quello di Mauro Presini che suggerisce come ci sia “qualcosa di drammaticamente infantile in una guerra, qualcosa di biecamente maschilista, il mio razzo è più lungo del tuo”. “Scusate se faccio ironia – dice – ma vista in un certo modo davvero ti chiedi è un uomo questo? Uno che decide di risolvere i conflitti in questo modo? A scuola spedi tanto tempo a insegnare ai bambini ad affrontare i conflitti, a fargli capire che il conflitto è necessario a riconoscere l’altro nella sua diversità e ti trovi dei leader mondiali che agiscono in modo prepotente”.
“La decisione di assassinare il generale Soleimani – dichiara inizialmente Beatrice Giovannoni – per mezzo dell’attacco di un drone ha sortito l’unico effetto di causare un escalation della tensione in Medio Oriente e di mettere in pericolo la vita di uomini, donne e bambini innocenti che pagheranno per le ritorsioni che avverranno tra Stati Uniti e Iran. Ancora una volta si è scelta la guerra come strumento elettorale di consenso; ancora una volta a farne le spese sono prima di tutto i civili a partire da bambine e bambini e poco importa quale sia il loro passaporto, dobbiamo gridare il nostro no alla guerra”.
A Gad Ferrara – Gruppo Anti Discriminazioni e Rete Cambiavento hanno dato il loro appoggio per questo presidio Cittadini del Mondo, Emergency Ferrara, Sardine Ferrara, Coro delle Mondine di Porporana, Potere al Popolo, l’Altra Emilia Romagna, Emilia Romagna Coraggiosa.
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