L’ex ministro Paolo Ferrero, alla presentazione dei candidati de “L’Altra Emilia Romagna” (Stefania Soriani, Stefano Rondelli, Claudia Piva) ha dichiarato: “Noi presentiamo un nostro candidato, Davide Lugli, perché in qualche modo Salvini e Bonaccini si assomigliano. Certo, nei toni sono profondamente diversi… ma poi, per quanto riguarda i contenuti, le differenze quasi si annullano”.
Concordo perfettamente con Ferrero, aggiungendo che Bonaccini, con i suoi toni paciosi e i suoi sorrisi ammiccanti, è ben più pericoloso della Borgonzoni perché viene scambiato per un uomo di sinistra.
Ma quale sinistra? Quella che ha cercato solo il dialogo con le imprese abdicando al compito di rappresentare gli ultimi? O quella genuflessa davanti a Papa Francesco, ormai dimentica dei valori laici, che va a cercare i voti nelle parrocchie e aspetta la benedizione di Mons. Perego?
Ferrero ha anche aggiunto: “Da settimane ci sentiamo ripetere il ritornello del voto utile, quello che servirebbe a sconfiggere le destre: ma questo Pd, in questa situazione, a chi è utile?”.
È utile solo a chi vuole conservare un regime autoreferenziale che mira solo a perpetuare se stesso. Riflettano i lavoratori, gli studenti e i disoccupati, prima di dare il voto a Bonaccini, un candidato della “casta” che ha abdicato ai valori storici della sinistra, arruolando nelle sue liste “civici” e altri personaggi di dubbia estrazione politica.
Chi è di sinistra voti per la sinistra. Non certo per Bonaccini e per le liste che lo appoggiano, ingannando chi crede ancora in una società nella quale gli sfruttati possano trionfare sugli sfruttatori.
Luigi Di Giovanni