Copparo
2 Gennaio 2020
Il segretario generale Zagatti e quello della Fp Vitali replicano duramente all'accusa di aver agito a fini elettorali: “Tentativo di screditare il sindacato e gli addetti dell’emergenza”

Ufficiale denunciato. La Cgil: “Nostra azione a tutela di operatori sanitari, cittadini e Arma”

di Daniele Oppo | 3 min

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“La Cgil con la propria azione è sempre al fianco di tutti i lavoratori e delle istituzioni. L’azione messa in campo è indiscutibilmente a tutela degli operatori sanitari, dei cittadini e non per ultimo dell’onorabilità delle tante donne e uomini dell’Arma che ogni giorno mettono a repentaglio la loro vita per tutti noi. Denunciare, contrastare i silenzi protrattisi fino ad oggi, cercare di far chiarezza serve a valorizzare chi il proprio dovere, la propria missione li svolge con professionalità, etica, rigore e passione nel rispetto della nostra Costituzione”. È netta e lapidaria la risposta del segretario generale Cgil Cristiano Zagatti e di quello della Funzione Pubblica Natale Vitali ai legali del maggiore Giorgio Feola, il comandante della Compagnia dei carabinieri di Copparo oggetto di una denuncia dello stesso sindacato per di violenza, minacce e interruzione di pubblico servizio in relazione a un intervento del 118 in caserma, avvenuto l’11 settembre scorso.

Il sindacato di piazza Verdi ricorda di aver già mostrato e consegnato ai giornalisti otto documenti “a supporto della doverosa denuncia” (il cui testo la Cgil afferma di voler rendere pubblico nei prossimi giorni, ndr). Tra questi ci sono una relazione datata 14 settembre sottoscritta dagli operatori del 118 su quanto sarebbe accaduto l’11 settembre; un verbale di audizione sulla vicenda davanti al consiglio dell’Ordine degli infermieri del 27 settembre; una richiesta di chiarimenti del segretario della Cgil Natale Vitali al dg dell’Ausl Claudio Vagnini (datata 4 dicembre) e la successiva risposta con cui lo stesso Vagnini afferma di aver incontrato il comandante provinciale dell’Arma il 14 ottobre, il quale “ha dato atto della criticità che si è determinata facendosi carico di quanto avvenuto nella caserma dei Carabinieri di Copparo e ribadendo che il personale sanitario ha assoluta discrezionalità di decidere se ospedalizzare o meno il paziente”.

Proprio in base a quest’utlimo atto la Cgil ritiene “gravissimo” che il maggiore, come riportato dagli avvocati,  non abbia “ricevuto nessuna comunicazione dall’Arma” e arriva a dire che “o si sta accusando il comandante provinciale dei Carabinieri di non aver avuto relazioni in merito con il maggiore  dal giorno 14 ottobre a oggi, o si accusa il direttore generale dell’Azienda Usl di mentire”.

Zagatti e Vitali rispondono anche all’accusa, nient’affatto velata, di aver agito a fini elettorali in vista delle elezioni regionali del 26 gennaio: “Che il maggiore si volesse candidare alle elezioni regionali, o che parteggiasse pubblicamente per un partito politico lo desumiamo dal comunicato stampa dei suoi avvocati”, affermano, sostendo che “la tesi di fondo del comunicato non offre elementi oggettivi a difesa del maggiore ma solo tentativi di screditare la Cgil e gli operatori dell’emergenza tutti”.

“Ma davvero i legali del maggiore ipotizzano che tutto sia strumentale al prossimo appuntamento elettorale? – chiedono i due segretari -. Se così fosse si sta cercando di insinuare nell’opinione pubblica che sia stato inventato tutto dall’autista soccorritore e dall’infermiere arrivati per primi sul posto. Che il secondo equipaggio dell’automedica sopraggiunto più tardi in caserma, sempre in previsione delle elezione regionali, avrebbe premeditato il ricovero del paziente in spregio all’Arma. O, secondo i due legali, la trama riguarderebbe tutto il servizio del 118? Coinvolgendo magari anche la centrale operativa di Bologna? Insinuazioni piuttosto gravi. O la tesi del complotto si spinge a proporre all’opinione pubblica l’ipotesi che la Cgil sarebbe stata a conoscenza dei fatti dall’11 di settembre e avrebbe atteso fino ad oggi per renderli noti in previsioni delle elezioni regionali? In questo caso – dicono duramente Zagatti e Vitali – consigliamo vivamente ai due avvocati di rivedere e correggere tempestivamente la loro posizione e con evidenza pubblica”.

“A questo punto – concludono – sembra prendere forma un goffo tentativo di maldestra difesa d’ufficio per spostare da un lato l’attenzione dai fatti documentati per i quali attendiamo tutti i risultati delle indagini in corso, dall’altro trovare sponda politica. Tentativo inaccettabile per i valori costituivi della Cgil. Il terreno si fa molto scivoloso, alcuni comunicati richiederebbero più approfondimenti”.

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