Politica
23 Dicembre 2019
Balboni: “Siamo l’unico partito in crescita nei sondaggi”. Malaguti: “Abbiamo l’opportunità di cambiare la nostra di storia”

Ecco i candidati di Fratelli d’Italia

di Redazione | 4 min

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Anche per Fratelli d’Italia è giunto il momento di presentare i candidati ferraresi alle regionali in questo tour de force che vede la maggioranza dei partiti presentare le liste prima di Natale con le elezioni fissate al 26 gennaio.

Per questa tornata elettorale i prescelti dal partito di Giorgia Meloni sono il coordinatore provinciale Mauro Malaguti, la consigliera comunale di Tresignana Rita Canella, l’ex sfidante di Bizzarri a Masi Torello Valentina Coppola e Cesare Gaiani che il sen. Balboni definisce “un istituzione in provincia del nostro partito”. Insieme ai candidati ci sono, oltre al già citato senatore ferrarese Albero Balboni, anche il deputato bolognese Galeazzo Bignami e il futuro eurodeputato (attende l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, ndr) Sergio Berlato.

Il nostro partito – arringa Balboni – è l’unico in crescita nei sondaggi anche internamente al centrodestra ed è quello che sta facendo mantenere alla coalizione le percentuali vicine a quelle delle europee”. Nel presentare i candidati il senatore ferrarese punta molto su questo discorso spiegando come ormai “della nostra leader non abbiano più timore solo gli avversari politici ma anche i membri del centrodestra perché nell’ultimo anno come testimonia un sondaggio del Corriere della Sera siamo passati dal 2,6% all’11%”.

Mauro Malaguti, che sarà capolista, paragona invece l’Emilia Romagna al Muro di Berlino di cui in questo 2019 si sono festeggiati i trent’anni dalla caduta. Lo fa perché “quando nel 1989 vedevo le immagini della gente che abbatteva quel muro ero invidioso che potessero toccare la storia, ora noi con una matita in mano abbiamo l’opportunità di cambiare la nostra di storia facendo diventare l’Emilia Romagna il Muro di Berlino della sinistra italiana”.

È evidente che la destra e il centrodestra sentano, forse per la prima volta, la speranza di vincere e, dice Rita Canella, “c’è bisogno di farlo partendo dalla provincia perché per fare uscire la politica dai palazzi si deve lavorare per il territorio e serve amore per la patria”. Continua sulla stessa linea anche Valentina Coppola che si dice “orgogliosa di far parte di un gruppo di candidati proveniente dalla provincia”. Ultimo dei candidati a prendere la parola è Cesare Gaiani che vuole “liberare l’Emilia Romagna” proponendo un parallelo dal sapore leghista tra il 26 gennaio e l’Independence Day, giorno che negli Stati Uniti si festeggia il 4 luglio per ricordare la dichiarazione di indipendenza delle 13 colonie dalla Gran Bretagna.

I punti toccati dai candidati durante i loro interventi vertono in particolare su sanità, trasporti, infrastrutture, tasse e migranti cercando di dimostrare come la regione abbia tante eccellenze non grazie alla sinistra ma nonostante la sinistra che governa dal dopoguerra. Mauro Malaguti in particolare si scaglia contro la sugar tax e la plastica tax che “ha già portato alla delocalizzazione di uno stabilimento della Coca-Cola dalla Calabria all’Albania”. Mentre in un altro passaggio, sentito spesso anche dalla leader del suo partito, ricorda come “in Africa ci siano 800 milioni di potenziali migranti e con tutta la buona volontà non possiamo accoglierli tutti”.

Rita Canella si sofferma invece in particolare sulla viabilità e in particolare sul ponte di Final di Rero che “ha visto un ulteriore stop a causa del fallimento dell’ennesima ditta che si era aggiudicata l’appalto”. “Essendo anche in consiglio provinciale – dice – vedo come per questo come per altri casi ci siano sempre rimbalzi di responsabilità tra provincia, regione e stato che bloccando tutto invece di trovare soluzioni”.

Anche Valentina Coppola punta sulla viabilità, in particolare su quella ferroviaria che definisce “disastrata” poi passa alla sanità “definita da chi governa fiore all’occhiello ma in realtà se siamo fortunati andiamo in Veneto, se lo siamo meno in Lombardia”. Cesare Gaiani critica le assegnazioni della case popolari “usate da parassiti che rappresentano una minoranza della comunità ma si accaparrano la maggioranza dei posti disponibili”. Si sofferma poi sulla mancanza di manutenzione che “più degli eventi atmosferici straordinari è causa dei disagi visti nell’ultimo periodo”.

La conclusione è lasciata ai due coordinatori regionali di Veneto ed Emilia Romagna del partito, Sergio Berlato e Galeazzo Bignami. Il primo parla degli imprenditori a favore dei quali dovrebbero andare gli investimenti del governo invece di finire in “paghette di stato” e la “famiglia naturale” che “è una sola ed è composta da uomo e donna”. Il secondo, pur riprendendo molti temi già toccati, si sofferma sul fatto che la sconfitta in queste elezioni non sia il male peggiore. “Il male peggiore – dice – sarebbe quello di vincere e governare male, noi in caso di vittoria valuteremo la qualità delle persone nel servire il vero padrone che non è il Pd ma il popolo”.

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