
(Foto SPAL)
di Davide Soattin
A rendere meno amaro il momento in casa Spal ci ha pensato il Coni che, nella mattinata di lunedì, presso la Palestra Monumentale al Foro Italico, ha consegnato agli estensi la massima onorificenza sportiva italiana, ossia il Collare d’Oro al merito sportivo 2019 per la storia centenaria del club, la conduzione sportiva, risultati e successi degli ultimi anni, che si va ad aggiungere così alla Stella d’Argento del 1974.
A ritirare la prestigiosa riconoscenza, consegnata dal presidente del Coni Giovanni Malagò, alla presenza delle massime autorità politiche e sportive nazionali, ci ha pensato una delegazione biancazzurra composta da Alessandro Murgia e dal presidente Walter Mattioli che, già da diversi mesi, aveva accolto e condiviso la notizia del conferimento con la tifoseria ferrarese “per dirvi cosa ha fatto il nostro club con i suoi sacrifici e cosa è stato fatto con il vostro entusiasmo”.
Un entusiasmo che lo stesso Mattioli ha conservato e riproposto al momento della premiazione, come riportato da TuttoMercatoWeb: “Mi fa piacere di aver fatto contenti il premier Conte e il presidente Malagò, che sono tifosi della Roma contro cui domenica abbiamo perso 3 a 1. Abbiamo lavorato sodo per rimanere in Serie A. Si tratta di un campionato molto difficile e per una società piccola come la nostra non è che sia facile. Facciamo fatica, ma abbiamo i mezzi per salvarci. Siamo determinati”.
A margine dell’evento poi, ai microfoni di LaRoma24.it, lo stesso presidente biancazzurro ha voluto analizzare a grandi linee il momento dei suoi uomini, toccando i temi più caldi dell’attualità spallina, a partire dalla situazione legata alla permanenza di Semplici: Noi continuiamo con lui, anche se abbiamo avuto un momento di riflessione perché quello che ci ha disturbato è stata quella partita di due domeniche fa con il Brescia, dove si sperava in qualcosa di diverso”.
“Il gruppo è davvero unito – ha concluso il primo tifoso estense – e convintissimo, come lo sono io, che ce la possiamo fare. Quindi lavoreremo sodo per cambiare le cose. Serve una vittoria importante che ci dia una spinta a livello di entusiasmo, ma noi siamo convintissimi di potercela fare a salvarci. Se Petagna va via? No, resta qui con noi. La Serie A è difficile e servono mezzi importanti, anche se in questi anni l’abbiamo affrontata con un modo di fare calcio che è quello di una famiglia sportiva”.
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