Eventi e cultura
16 Dicembre 2019
I 47mila i pezzi dell’archivio pubblicati in rete. Sgarbi: “Il giusto riconoscimento per una personalità centrale per la nostra città”

Torna il museo Antonioni, per ora solo virtuale

di Redazione | 2 min

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Fotografie, scritti e lettere, sono in tutto circa 47mila i pezzi che compongono l’archivio Michelangelo Antonioni, ora fruibili anche online.

Lo hanno annunciato nella mattinata di lunedì 16 dicembre Marco Gulinelli, assessore alla cultura del Comune di Ferrara, Maria Luisa Pacelli, direttrice delle Gallerie d’arte moderna e contemporanea, Vittorio Sgarbi, presidente di Ferrara Arte, Brunella Argelli dell’Istituto per i beni artistici e culturali dell’Emilia Romagna, Alberto Boschi, docente di Storia del cinema di Unife, ed Enrica Fico Antonioni, moglie del regista.

“È questa una tappa di avvicinamento ad un museo stabile sul grande regista – ha esordito Gulinelli –; gli uomini come Antonioni ci aiutano ad andare oltre le apparenze. Non era un sognatore ad occhi aperti, ma analizzava la vita, l’incomunicabilità, il doppio, i rapporti tra uomo e donna”.

Questo sito è il risultato di un lungo lavoro di inventariazione e schedatura del materiale, acquisito nel 1998 dalle galleria d’arte moderna e contemporanea, ma su cui si è iniziato a lavorare nel 2011. “L’esito di questo lavoro sarà un museo dedicato a Michelangelo Antonioni, che non sostituirà il portale che inauguriamo oggi, ma lo integrerà – ha spiegato Pacelli-. Si è pubblicato ciò che si poteva, che non è sottoposto a vincoli dagli aventi diritto, ma tutto il materiale è descritto e consultabile”. L’archivio Antonioni è infatti ospitato dall’archivio storico comunale di via Giuoco del Pallone, 8. Prima del sito www.archivioantonioni.it il materiale era già stato pubblicato sul portale regionale degli archivi dell’Emilia Romagna.

Il sito è stato creato con la collaborazione dell’Istituto per i beni artistici e culturali dell’Emilia Romagna, che ha seguito la lunga fase di inventariazione e descrizione, insieme alla soprintendenza ai beni archivistici, oltre alla collaborazione dell’Università degli studi di Ferrara e dell’Università telematica ECampus, che si sono occupate dei testi di approfondimento del sito e dei percorsi tematici.

“Nel 1995 abbiamo aperto, in corso Ercole I d’Este 17 un museo su Antonioni, nello stesso anno in cui ricevette l’Oscar – ha raccontato- Enrica Fico-. Sono sollevata di non sentirmi più responsabile della conservazione del materiale che Michelangelo ha messo insieme nella sua vita, che finalmente oggi è visibile online. È per me una grande emozione presentare questo progetto, la stessa che aveva Michelangelo ogni volta che parlava di Ferrara”.

“La chiusura del museo su Antonioni mi apparve come un grande lutto, ma questo portale mi sembra una riparazione straordinariamente efficace – ha ribadito Vittorio Sgarbi-, è il giusto riconoscimento per una personalità centrale per la nostra città”.

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