Infermieri con decine di giorni di ferie arretrate e ‘spremuti’ in turni continui, ferristi spostati da una sala operatoria all’altra, reparti ospedalieri usati per ‘parcheggiare’ i pazienti del sovraffollato pronto soccorso: sono questi alcuni dei problemi all’ordine del giorno all’ospedale di Cona denunciati dal sindacato Fials (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità), che ha incontrato il sindaco Alan Fabbri per esporgli la situazione del Sant’Anna e chiedergli supporto nel portare avanti le proprie richieste davanti alle aziende sanitarie e alla Regione.

Un incontro che sembra aver già sbloccato almeno in parte l’impasse in cui si trovava il sindacato: Fabbri si è infatti impegnato di fronte alla segretaria provinciale, Mirella Boschetti, di invitare la Fials alla prossima conferenza socio-sanitaria (che si terrà probabilmente in febbraio), a cui finora prendevano parte solo i sindacati Cgil, Cisl e Uil.

Le richieste della Fials del resto trovano una certa compatibilità con le intenzioni dichiarate della giunta, prima tra tutte la fusione tra le due aziende sanitarie locali Usl e Sant’Anna che grazie al risparmio che porterebbe nelle spese dirigenziali consentirebbe l’assunzione di nuovi infermieri, oggi sotto organico. “Abbiamo proposto per la prima volta l’unificazione nel 2011 – spiega Boschetti alla stampa al termine dell’incontro con Fabbri -, e anche allora la Lega era l’unico partito che supportava l’idea, quindi ora ci fa piacere che il sindaco riprenda questa battaglia. Abbiamo troppi dirigenti nella sanità ferrarese, le aziende dovevano andare verso un’integrazione ma nella pratica non è mai successo”.

Mirella Boschetti (Fials)

Ad aggravare le condizioni di lavoro degli infermieri a Cona è anche la “scarsità di posti letto al pronto soccorso”, che secondo la Fials fa sì che altri reparti (in particolare medicina ‘urgenza e chirurgia d’urgenza) vengano usati per sistemare provvisoriamente i pazienti in coda. Una situazione che secondo la Fials è causata anche dall’assenza di alternative al ricovero ospedaliero, ad esempio attraverso l’assistenza domestica o in strutture destinate ai casi meno urgenti. A provocare l’iperafflusso al pronto soccorso è infatti anche il frequente ritorno di pazienti già dimessi o che per problemi di piccola entità finiscono per occupare “inappropriatamente” i posti letti dell’ospedale.

La soluzione ai problemi di Cona per il sindacato è principalmente una: sbloccare il turn over e avviare un piano di assunzione per nuovi medici e infermieri, anche per sopperire alle possibili carenze di specializzazione. La Fials sottolinea infatti che gli infermieri ferristi a disposizione vengono impiegati per ogni genere di intervento chirurgico e non hanno quindi la possibilità di concentrarsi sulla tipologia di operazioni per le quali talvolta hanno formazioni specifiche: una situazione che secondo Boschetti “va risolta anche per garantire il livello di qualità e sicurezza nella chirurgia di Cona”. Il sit-in davanti al municipio e l’incontro con Fabbri sembrano aver creato un discreto ottimismo tra la Fials: con ogni probabilità la prossima conferenza socio-sanitaria potrà dare indicazioni concrete sul supporto che le loro proposte avranno da parte degli enti.