Cronaca
11 Dicembre 2019
Ancora strascichi giudiziari per la vicenda avvenuta a Comacchio. Otto carabinieri denunciano i vertici locali e nazionali per abuso d'ufficio, ma la procura chiede l'archiviazione

Filmino in caserma, vertici dell’Arma accusati per i trasferimenti

di Elisa Fornasini | 2 min

Leggi anche

Morì sul lavoro in Borgo Punta. Si attende l’udienza preliminare

Si attende la fissazione dell'udienza preliminare del processo per l'incidente mortale in cui perse la vita Miz Mohamed Fawzy Abdou, operaio edile 36enne di nazionalità egiziana, impegnato in un cantiere per la ristrutturazione col Superbonus 110% di un palazzo in via Borgo Punta, al civico 187

Per la procura di Ferrara sono tutti da archiviare. Dai vertici dell’Arma di Roma a scendere fino al Comando di Ferrara, denunciati per abuso d’ufficio per i trasferimenti di otto carabinieri, tutti prosciolti dalle accuse di diffamazione per il famoso filmino nella caserma di Comacchio. Una vicenda che porta su di sé ulteriori strascichi giudiziari davanti al gip.

I militari, all’epoca in servizio a Comacchio e poi trasferiti, lo scorso aprile hanno presentato, con l’ausilio del sindacato Unac (Unione nazionale Arma Carabinieri), una denuncia penale all’allora procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone, ravvisando l’ipotesi di abuso d’ufficio nei trasferimenti da parte di tutta la catena di comando.

La procura, tramite il pm Ciro Alberto Savino, ha chiesto l’archiviazione nei confronti di dodici indagati, undici ufficiali e un sottoufficiale, sugli iniziali ventuno nomi inseriti nel registro degli indagati, non ravvisando l’ipotesi di abuso d’ufficio nella condotta dei vertici dell’Arma ma riscontrando che i trasferimenti furono appunto una decisione legittima.

In tutta la scala gerarchica: dal generale Carmine Adinolfi, ora in pensione, che ha ricevuto l’ordine di trasferimento, all’ex comandante  provinciale della compagnia dei Carabinieri di Ferrara Andrea Desideri e al suo predecessore Carlo Pieroni, dal comandante della compagnia di Comacchio Andrea Coppi al comandante di Ravenna Roberto De Cinti, dal maresciallo capo Piergiorgio Folli  al generale di divisione Adolfo Fischione, comandante della Legione Carabinieri Emilia Romagna, dal capitano di vascello della difesa Leonello fino all’ex comandante generale Tullio Del Sette.

Gli avvocati Giuseppe Altieri e Paolo Palma, che assistono gli otto militari iscritti all’Unac, hanno quindi fatto opposizione alla richiesta di archiviazione perché “i trasferimenti non sono legittimi ma abusivi e hanno compromesso la vita di onorevoli militari” commentano i legali all’uscita dell’aula C dopo una lunga udienza a porte chiuse.

Il gip Carlo Negri si è riservato e la decisione dovrebbe arrivare fra una settimana. Ma fuori dall’aula il clima è tutt’altro che sereno. Il luogotenente Antonio Paradiso, considerato “l’esempio emblematico della vicenda” e inviperito dalle “falle negli strati istituzionali dell’Arma” che lo ha trasferito a Lugo, si sente “inquisito per delle bugie” e dichiara “guerra agli infedeli”. Furioso anche il maresciallo e segretario generale dell’Unac Antonio Savino per la richiesta di estromissione del sindacato dei carabinieri.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com