Morti sul lavoro, Ferrara tra le province più sicure dell’Emilia-Romagna
Nella fotografia degli infortuni mortali sul lavoro in Emilia-Romagna nei primi dieci mesi del 2025, Ferrara si distingue come una delle realtà più virtuose
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Ai microfoni è arrivato anche Leonardo Mazza, uno dei migliori in campo: “Bisogna sempre farsi trovare pronti, è una mia qualità riconosciuta negli anni"
Vince 1 a 0 l'Ars et Labor, che - davanti ai 3.776 del Paolo Mazza - supera la Sampierana nello scontro diretto. La decide un gol di Ricci al 29' di una partita in cui i biancazzurri non vanno mai in sofferenza
È stato inaugurato ufficialmente questo pomeriggio, sabato 6 dicembre, il nuovo “Store Stadio” di Ferrara Calcio Ars et Labor – Erreà, il punto vendita dedicato al merchandising ufficiale della società biancazzurra
Li hanno visti sotto i portici della Coop di via Modena. Hanno bloccato l'auto in mezzo al parcheggio e sono scesi di corsa. Erano in tre. Uomini di circa 35 anni. Corrono verso due persone, maschi di circa 25 anni. Uno di questi due capisce subito le intenzioni del gruppo e corre verso il supermercato, rifugiandosi al suo interno

(foto di Alessandro Castaldi)
di Davide Soattin
Un finale di gara abbastanza acceso e ricco di polemiche e tensioni ha concluso il delicato pomeriggio di campionato in cui la Spal, battuta dal Brescia, davanti al proprio pubblico, è scivolata all’ultimo posto in classifica.
Dopo aver riunito l’intero gruppo al centro del terreno di gioco infatti, tra i fischi assordanti di un Paolo Mazza rimasto piuttosto deluso dalla prestazione e dal risultato finale, Leonardo Semplici si è incamminato verso il settore più caldo del tifo biancazzurro, verso quella Curva Ovest che non ha mai smesso di incitare la squadra, nemmeno nei momenti di difficoltà, e lì è stato accolto da un’ulteriore bordata di fischi, uniti alla richiesta di un confronto tra lui stesso e gli ultras.
Un confronto duro che inizialmente si pensava potesse degenerare in una spirale di tensione e nervosismo, vista soprattutto l’adrenalina che si portava con sé un match sentito e decisivo, ma che dopo pochi secondi si è immediatamente spento tra gli applausi e le strette di mano dei ragazzi presenti sulla balaustra nei confronti dell’allenatore fiorentino, quasi a simboleggiare l’intenzione dello zoccolo duro della tifoseria nel proseguire quella politica di sostegno e supporto incondizionato alla squadra, anche in un momento tutt’altro che esaltante della stagione.
Lo stesso supporto che però il tecnico degli estensi non ha trovato nel frangente in cui, nel suo consueto giro di campo finale, si è diretto verso la gradinata per trovare quel conforto utile a rinsaldare il rapporto tra tifosi e squadra, di cui ce n’è assolutamente bisogno in vista delle prossime gare in trasferta.
Al momento del passaggio sotto il settore infatti, accompagnato anche in questa occasione dai fischi assordanti e dalla richiesta di coloro che lo invitavano a fare le valigie, il trainer biancazzurro si è ritrovato in un insolito faccia a faccia con un tifoso abbastanza furioso, da cui ha pesantemente ricevuto offese e insulti, al punto tale da spingere l’allenatore a promettergli una resa dei conti – con tanto di dito a indicare l’uscita – al grido di un “ti aspetto fuori” ripetuto più e più volte.
Cosa gli abbia detto di preciso lo spettatore non si sa, ma conoscendo Semplici e i suoi modi di fare e di comportarsi in stile british, di sicuro non sono state parole di elogio e di stima quelle che sono piovute dagli spalti. La sensazione è comunque che si sia esagerato abbastanza da indurre il trainer estense a una reazione tutt’altro che in linea con gli atteggiamenti con cui ci ha abituato in questi cinque anni alla guida della Spal.
In conferenza stampa, lo stesso Semplici si è soffermato sul concitato finale di partita, soprattutto per quanto riguarda il confronto con la Ovest: “Si è trattato di uno scambio animato, ma nel senso buono. La curva ha dimostrato di aver capito che i ragazzi hanno dato tutto. Come ho sempre fatto in questi momenti, ho preferito tenere i ragazzi da parte e andare a parlare io con i tifosi, perché sono il responsabile”.
“Mi hanno chiamato sotto – ha concluso l’allenatore – e ci siamo confrontati, ma in un modo positivo e giusto da poter andare avanti come abbiamo sempre fatto, compatti e uniti. Sicuramente è normale che anche da parte di molti ci sia dispiacere. Ma i primi a essere dispiaciuti siamo io e i ragazzi. Volevamo collezionare dei punti e delle prestazioni, che ora non riusciamo ad ottenere”.
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