Lettere al Direttore
8 Dicembre 2019

E dopo l’Inno leggiamo la Costituzione

di Redazione | 2 min

Cari fratelli, un po’ più di coraggio, via un po’ più di fraterna ambizione! Perché limitarsi all’inno nazionale ad ogni seduta del Consiglio comunale? Spaziamo, voliamo alto, come e più del grande trasvolatore nostro amatissimo concittadino, il fratello Italo!

Suggerisco anche la lettura, ogni volta, della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, della Carta dei diritti fondamentali dell’UE e della Costituzione, ma forse si preferisce quella della Repubblica Sociale Italiana o della Padania, così, per compensare le disavventure della Storia. E l’inno europeo? No quello no ma chissà si preferisce “Faccetta nera, bell’abissina / aspetta e spera che già l’ora si avvicina! / quando saremo insieme a te, / noi ti daremo un’altra legge e un altro Re”: non vogliamo dunque sentirla in ricordo dei treni in orario?

Ma andiamo oltre! Perché non leggere il testo sacro “La panchina di Al Capone” dove viene provata l’influenza della panchina nello sviluppo di Cosa Nostra e del narcotraffico? E il “manuale per l’uso corretto della ruspa” non lo vogliamo sentire dalla bocca del vice-sindaco?

E per allietare la sala anche proporrei di affidare a sindaco e vice-sindaco il compito di spillare birra dai fusti avanzati dal Bundan Festival; sai come i consiglieri tutti sarebbero più felici e più fratelli! Il tutto accompagnato da piatti di sardine fritte preparate sul momento dai magici collaboratori di Gorino che con la regia del vice-sindaco ci hanno salvato dall’assalto di 12 donne di colore, tutte note terroriste.

Utile anche ascoltare un disco della Meloni che inneggia a Dio, Patria e Famiglia, quella tradizionale, uomo e donna sposati… giusto per gli altri; e sceneggiare una rievocazione storica del dio Po con sacre ampolle da passare di mano in mano, di cuore in cuore. Se poi qualcuno vorrà ricordare chi con il tricolore voleva pulirsi il posteriore, be’, siamo gente di mondo, non lo cacceremo. Tutti fratelli.

Da non dimenticare la lettura del manuale scritto a 8 mani da Wanna Marchi e i 3 maghi Do Nascimento, Di Maio e Di Battista: «Come sciogliere il sale in acqua e come sciogliere il cervello in acqua, diventare ministro degli Esteri e vivere felici e contenti e ricchi»: prefazione della Casaleggio associati: «W l’incompetenza al potere». Gratis al pubblico pagante amuleti contro il malocchio lanciato dall’UE.

Tutto ad ogni consiglio; poi resta poco tempo per le delibere? Intanto togliamo quello dedicato alle risposte di sindaco e giunta: tanto non arrivano mai.

Mario Zamorani

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