Spal
7 Dicembre 2019
Serie A. Il Movimento Consumatori: “I tifosi ‘incolpevoli’ vanno rimborsati”.

Esclusione di responsabilità negli abbonamenti, diffida per la Spal

di Redazione | 2 min

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In caso di provvedimenti della giustizia sportiva che dispongano la chiusura dello stadio o di settori, gli abbonati hanno diritto al rimborso per la quota dell’abbonamento riferibile alla partita cui non hanno assistito.

Lo afferma Movimento Consumatori che, sulla base di recenti sentenze, ha diffidato la Spal insieme ad altri club di Serie A (Napoli, Inter, Brescia e Lecce) a eliminare dalle condizioni di abbonamento della stagione in corso clausole che escludono o limitano i rimborsi a chi non si è reso responsabile dei fatti che hanno determinato la sanzione.

Il principio indicato dall’associazione, “già ampiamente previsto nelle condizioni di abbonamento di alcuni club”, è stato anche riconosciuto dal tribunale di Roma in una delle azioni inibitorie avviate dall’associazione, conclusasi con l’ordinanza del 1° luglio scorso che ha dichiarato nulla una clausola nel contratto della S.S. Lazio. Questa clausola, in caso di squalifica dello stadio Olimpico dovuta a responsabilità della società, escludeva non solo il rimborso per il tifoso, ma anche la possibilità di ottenere il risarcimento del danno corrispondente alle spese di trasferta.

Nel caso della Spal a esser messo all’indice è l’articolo 3 del regolamento degli abbonamenti (“Esclusione di responsabilità della società”), dove si prevede che “la squalifica dello Stadio nonché l’obbligo di disputare partite a porte chiuse e/o eventuali riduzioni di capienza dell’impianto o chiusure di settori disposte per legge, regolamenti o da altro atto o provvedimento di autorità pubbliche o sportive (inclusi, tra queste, gli organi di giustizia sportiva) non generano diritto al rimborso neppure pro quota”.

“Oggi, peraltro – aggiunge Movimento Consumatori -, le società possono avvalersi della riforma prevista dal Codice di giustizia sportiva che ha introdotto una “scriminante” o attenuante  nel caso in cui abbiano adottato un modello di organizzazione, gestione e controllo approvato dalla Figc. Quindi, se la società ha operato in maniera virtuosa e nel rispetto di quanto previsto, non sarà più disposta la chiusura di stadi o settori. Le recenti modifiche del Codice, impongono inoltre, in caso di violazione delle norme “comportamentali”, l’obbligo per le società di calcio di sospendere o ritirare le tessere di abbonamento”.

“Ormai sono la maggioranza i club di serie A – afferma Marco Gagliardi del servizio legale MC – che ritengono che la tifoseria incolpevole non debba subire conseguenze e hanno previsto rimborsi in caso di squalifiche di curve. Le società che abbiamo diffidato non hanno ancora adempiuto: le invitiamo a rispettare i diritti dei consumatori, così come sollecitiamo la Lega calcio a raccogliere gli esempi virtuosi e ad attivarsi per estenderli a tutte le società”.

Il Movimento Consumatori fa sapere infine che, nel caso in cui i club non elimineranno le clausole illecite, avvierà nuove azioni inibitorie.

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