Cronaca
3 Dicembre 2019
A Cona da circa una settimana ignoti distruggono immobili, attrezzatura e arnie. Lo sfogo dell'imprenditrice

Vandali nell’azienda agricola, “se la sono presa anche con le api”

di Redazione | 3 min

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Cona. Porte e finestre divelte, attrezzatura rotta, incendi all’interno e all’esterno della casa colonica usata come magazzino. E poi arnie scoperchiate nel tentativo di dare fuoco anche a quelle e alle api che ora vi dormono dentro, nel letargo invernale.

È quanto sta subendo da alcuni giorni l’azienda agricola Castaldi di via Tambellina a Cona e che, nonostante abbia sporto già diverse denunce alle forze dell’ordine, non riesce a venire a capo di una preoccupante situazione messa in atto da mani finora rimaste ignote. Ed è per questo che Carlotta Castaldi ha deciso di rendere la questione pubblica, chiedendo aiuto con un post su Facebook (rivolgendosi anche al sindaco Alan Fabbri, al vice Nicola Lodi  – la cui segreteria ha risposto che avrebbero attivato le verifiche del caso – e all’assessore Alessandro Balboni) e contattando la stampa.

“Non so di chi si tratti purtroppo, ma qualcuno si è brutalmente accanito”, afferma Castaldi che poi racconta: “Da lunedì 25 e soprattutto nelle notti di venerdì 29, sabato 30 e domenica 1, delle persone sono entrate nel cortile della azienda e hanno fatto dei devastanti atti vandalici, senza senso e senza motivo. Oltre a prendersela con porte, finestre, e varia attrezzatura tra cui anche il camion, hanno appiccato incendi all’interno ed esterno del magazzino (che essendo di legno all’interno poteva prendere fuoco bruciando tutta la casa)”.

“La cosa più schifosa  – aggiunge – è il fatto che se la siano presa con le arnie, le case delle api. Davanti alla casa, nel cortile ci sono alcune arnie dove ora le api sono in letargo a dormire.
Queste persone hanno scoperchiato le arnie e cercato di appiccare loro fuoco. Hanno bruciato i coperchi e provocato vari danni, tutte le volte che sono entrati. Se le api vengono disturbate in questo momento si svegliano dal letargo e non riuscendo più a riformare il loro glomere muoiono. More tutto lo sciame. E per lo stesso motivo non si possono spostare”. In realtà, alla fine, come racconta ancora l’imprenditrice a Estense.com, le api sono state spostare per provare a proteggerle da altre incursioni: “Ma c’è la possibilità che lo sciame sia morto, non è bene spostarle”.

A nulla, finora, è servito rivolgersi alle forze dell’ordine: “Hanno fatto sopralluoghi, segnalazioni e tutte le varie denunce del caso”, spiega Castaldi che rassegnata dice che “hanno detto che nient’altro possono fare per me”.

“Sabato mattina, dopo aver trovato le tracce dei danni di venerdì sera, avevo provato a richiudere le porte, le arnie e rimettere tutto un po’ in ordine – racconta ancora -. Ma domenica mattina ho trovato di nuovo tutto distrutti se non peggio. Così ho provato di nuovo a pulire e tirare su i cocci,  ma stamattina (lunedì 3 dicembre, ndr) ho trovato perfino un principio di incendio fatto con i coperchi delle arnie. Non è una casa abbandonata quindi chi ci va se ne è reso conto. Ma questo non li ha fermati”.

“Io sono da sola, non penso di poter mettermi a fare appostamenti e aspettare che tornino di nuovo (tanto torneranno anche stasera) e prendere un sacco di mazzate – afferma rassegnata -.
Ho spiegato sia ieri che oggi alle forze dell’ordine che la sera in quel posto succede quel tanto (ormai da quattro notti), ma mi è stato detto che non si può far niente in merito! Più che dire dove e quando io. In so che fare. Ho esaurito le idee, la forza e la pazienza. Non è giusto che prendano di mezzo le api e che nessuno le difenda”.

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