Come ha scritto efficacemente Paolo Negri (inviato della “Nuova Ferrara”),il primo goal dell’Inter è stato il frutto di “un grazioso regalo” della difesa spallina. “Non si può sempre palleggiare” e ogni tanto occorre “spazzare” l’area, ha aggiunto Negri. Come nel buon tempo antico, aggiungo io, se l’obbiettivo è la salvezza.
Fabio Bianchi (“La Gazzetta dello Sport”) ha definito Valdifiori “regista gambero”, poichè passava la palla quasi sempre all’indietro, rivelandosi anche infelice nella scelta dei compagni da servire. E gli ha dato,in pagella, un generoso 4,5.
Aggiungo che,nella partita casalinga con il Genoa, un calciatore pericoloso come Sturaro è stato lasciato colpevolmente solo e del tutto libero di coordinarsi e di colpire la palla.
“Capisco che il calcio ormai si è evoluto e la zona è necessaria, però ci sono delle fasi di gioco in cui si deve tornare a marcare e basta. In sintesi, il difensore non deve far muovere o saltare l’attaccante”. Sono parole non mie ma di Fulvio Collovati, campione del modo e attuale commentatore della “Domenica Sportiva” (RAI 1).
Chiunque ha disputato partite di calcio, anche amatoriale, sa che spesso è sufficiente stare “incollati” agli attaccanti avversari per creare quel positivo disturbo che impedisce loro di ricevere la palla,colpendola poi a botta sicura e senza fastidi o distrazioni di sorta.
Caro Semplici, se tu avessi messo in pratica le parole di Collovati, impartendo ai difensori (?) le necessarie istruzioni – e facendoli esercitare in allenamento – forse avremmo qualche punto in più e molte preoccupazioni in meno.
Lasciamo il “tiki-taka” a chi non ha l’ansia di salvarsi e cerchiamo di puntare al sodo, senza inutili leziosità ed evitando di utilizzare i “gamberi”, che sono buoni solo a tavola.
Meglio qualche palla in tribuna e la salvezza,che non i complimenti e la retrocessione.
E’ vero che il Natale si avvicina, ma penso che la Spal abbia già fatto abbastanza regali agli avversari!
Mario Gallotta