Politica
2 Dicembre 2019
I manifestanti consigliano di non sottovalutare “il disagio di migliaia di cittadini verso un preciso modo di fare politica”

Le Sardine rispondono a Naomo: “Dal vicesindaco invidia e stupore per quella piazza”

di Redazione | 2 min

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Alle male parole del vicesindaco Nicola ‘Naomo’ Lodi, le Sardine replicano con gentilezza. Gentile vicesindaco” chiamano l’esponente leghista che le ha definite “la politica del nulla”, capace di riempire la piazza “solo grazie alla transumanza città per città”, “vecchi nostalgici, tutti fritti come il Pd” che fanno “solo populismo”.

Parole da cui, secondo le Sardine, “traspare un certo sentimento di invidia e stupore per quella piazza così partecipata, allegra, festante e determinata a farsi sentire”. Una reazione, quella di Naomo, “goffa e un po’ scomposta che mira a sminuire la potenza del messaggio e che probabilmente ha fatto sorridere noi e forse migliaia di sardine ferraresi”.

Per rincuorare il vicesindaco, che si augurava che le migliaia di persone viste in Piazza Castello sabato sera non provenissero da Ferrara, le sardine assicurano di non avere “truppe cammellate organizzate da leader di partito e – se ne faccia una ragione – la piazza era piena per la quasi totalità di cittadine e cittadini di Ferrara e provincia. Un popolo animato dalla volontà di far sentire la propria voce perché stanco delle manipolazioni delle coscienze e delle menzogne diffuse sui social come se fossero verità assolute”.

A lodi viene fatto presente che “quel popolo rappresenta un’esigenza sociale e culturale, un insieme di valori che fungono da corazza verso il dilagante populismo: quelli che definiamo ‘anticorpi sociali’ hanno trovato speranza sabato sera proprio in Piazza Castello”.

Al vicesindaco le sardine consigliano di “riflettere sulle istanze di quella piazza. Istanze per la maggior parte rivolte proprio all’attuale giunta che guida la nostra città e che lei rappresenta. Quella piazza esprimeva tutto il disagio di una larga fetta della cittadinanza nei confronti della sua amministrazione e dei referenti politici del suo partito”.

“Si tratta del disagio di migliaia di cittadini – concludono – verso un preciso modo di intendere e praticare la politica, molto distante da quello che dovrebbe essere. Forse sarebbe il caso di ascoltare con più umiltà quelle voci e quelle presenze così ‘ingombranti’ che stanno colorando le tante piazze ed emozionando per la loro potenza comunicativa, piuttosto che liquidarle con superficialità”.

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