“L’attenzione non deve andare su cosa succederà a Roma, ma a come verrà governata l’Emilia-Romagna dopo queste elezioni”: questo il motto che trova uniti i quattro candidati alle regionali nella lista del Partito Democratico, presentati ufficialmente a Ferrara.

Come formalizzato la scorsa settimana in assemblea provinciale, a correre accanto alla consigliera uscente (ed ex presidente della Provincia) Marcella Zappaterra non sarà più il segretario regionale Paolo Calvano, ma un trio composto dal consigliere comunale Dario Maresca (del gruppo Gente a Modo), dal sindaco di Comacchio Marco Fabbri (ex M5S) e dalla docente di diritto del lavoro di Unife Simonetta Renga.

Una ‘formazione’ che secondo il segretario provinciale del Pd Nicola Minarelli riuscirà a mettere insieme sia i punti di forza dell’ultima esperienza al sostegno di Bonaccini che il desiderio di cambiamento richiesto a gran voce dall’elettorato: “Il Pd deve ripartire da se stesso – afferma Minarelli -, ma lo aprendosi al di fuori dei propri confini, nei quali negli ultimi anni si era rinchiuso”.

Una maggiore apertura all’esterno che secondo i candidati servirà anche a recuperare un rapporto con le periferie che negli ultimi anni ha rappresentato uno dei punti deboli del centrosinistra non solo a livello locale. “In questi anni ci siamo spesi molto per intervenire e cercare soluzioni per i problemi del territorio, ma quello su cui serve uno sforzo in più è rimettere le periferie e le loro problematiche al centro dell’attenzione”.

Ma ovviamente la candidatura per certi versi più clamorosa e potenzialmente controversa è quella di Marco Fabbri, che nel 2012 vinse le elezioni a Comacchio guidando il Movimento 5 Stelle, anche se nel frattempo ci sono state l’espulsione e la riconferma al secondo mandato con una lista civica.

Ma al di là dei trascorsi politici, Fabbri si concentra sul lato pratico delle alleanze: “L’apertura al civismo da parte del Pd è stata una delle chiavi di volta per la mia decisione, a cui aggiungo tre persone: Bonaccini, con cui nonostante i contrasti iniziali ho sempre lavorato efficacemente, il segretario Minarelli per l’apertura e Marcella (Zappaterra, ndr), che in questi anni insieme a Calvano è stata l’unica consigliera regionale a farsi vedere a Comacchio”.

Riguardo alla recente decisione del M5S di correre alle elezioni regionali che il sindaco di Comacchio afferma che l’importanza a livello nazionale che si sta dando a queste elezioni potrebbe penalizzare la regione: “Sento persone che parlano di cosa succederà a Roma, mentre io vorrei fare una campagna elettorale sui contenuti, perchè poi ci dovranno essere delle persone che risolvono i problemi sul territorio”.

Un concetto sottolineato anche da Zappaterra quando afferma che “la  particolarità di queste elezioni è che Salvini attraverso l’Emilia-Romagna vuole far cadere il governo, quindi c’è il centrodestra che sta portando avanti una partita tutta sua, mentre noi vorremmo pensare agli interessi della regione.

La vera ‘new entry’ a livello politico è Simonetta Renga, che spiega di aver “apprezzato la fiducia del Pd e l’attenzione al civismo, vorrei mettere al centro del mio progetto l’ascolto dei cittadini per capire quali sono i loro disagi, per dimostrare che la soluzione va cercata nella competenza e non negli slogan vuoti che non risolvono nulla. E per questo le mie priorità saranno i temi di mia competenza: l’economia, l’ambiente e la formazione dei giovani”.

Per Maresca, che spiega che lascerà il consiglio comunale in caso di elezione “per poter dedicare il giusto impegno a questo incarico”, le priorità in agenda hanno a che fare con “l’ambiente, il lavoro e l’emergenza demografica. Non è un momento facile per fare politica, voglio mettere a disposizione la mie esperienza nell’associazionismo e in consiglio comunale”.